ẒāʾẒāʼ (in arabo ظاء? /ðˁɑ:ʔ/) è la diciassettesima lettera dell'alfabeto arabo. Nella numerazione abjad essa assume il valore 900 secondo la variante orientale, il valore 800 in quella occidentale (nelle regioni del Maghreb). OrigineẒāʼ è una delle sei lettere dell'alfabeto arabo che rappresentano delle versioni diverse di altre lettere. Questo fu dovuto al fatto che le 22 lettere originarie (derivanti dagli alfabeti nabateo o siriaco, a seconda delle interpretazioni) non erano sufficienti a rappresentare tutti i fonemi della parlata araba. Essa rappresenta una diversa versione della lettera ṭāʾ. FoneticaSi tratta di una delle quattro consonanti (ظ, ط, ض, ص) dette enfatiche dall'arabistica tradizionale; la linguistica utilizza invece il termine faringalizzate, perché la radice della lingua comprime la faringe durante la pronuncia della consonante. Foneticamente corrisponde alla fricativa dentale sonora ([ðˁ]) o alla fricativa alveolare sonora ([zˁ]) faringalizzata. Questi due foni sono allofoni nella lingua araba. La presenza delle quattro consonanti enfatiche comporta inoltre uno scurimento della vocale cui sono associate a causa di un fenomeno di assimilazione. Molto evidente è l'assimilazione della vocale di timbro a che viene attratta nella pronuncia posteriore fino a diventare /ɑ/ o /ɒ/. Scrittura e traslitterazioneGraficamente si differenzia da ṭāʼ esclusivamente per il punto posto al di sopra del grafo. Ẓāʼ viene scritta in varie forme in funzione della sua posizione all'interno di una parola:
Nella traslitterazione dall'arabo si usa comunemente una ẓ. SintassiẒāʼ è una lettera solare. Ciò significa che quando ad una parola che inizia con questa lettera bisogna anteporre l'articolo determinativo (ال alif lām, al), è necessario pronunciarlo come se al posto della lettera lām ci fosse una seconda ẓāʼ. Altri progetti
|