Il 120º Battaglione fanteria d'arresto "Fornovo" è un reparto dell'Esercito Italiano e, con la denominazione 120º Reggimento fanteria "Emilia", lo è stato del Regio Esercito.
Il 120º Reggimento fanteria fu costituito a Ravenna (dal Deposito del 28º Reggimento) nel marzo del 1915 per costituire, con il 119º, la Brigata "Emilia", partecipando alla prima guerra mondiale inizialmente (dal 24 maggio 1915) nella zona di Planina-Korada. Il 22 giugno dello stesso anno oltrepassa l'Isonzo e dopo un'aspra battaglia conquista Globna, ricevendo per questa azione una medaglia di bronzo al valor militare. E dall'11 luglio viene schierato sul monte Nero.
Nel 1916 il Reggimento viene temporaneamente inquadrato nella Divisione bersaglieri, operando a Solje. Ai primi del 1917 viene trasferito nella zona di Gorizia, dove il 31 agosto riesce a conquistare Grazigna di Gorizia.
Dopo Caporetto, il 120º è costretto a ripiegare, sempre combattendo, sino a Fossalta di Piave.
Nel 1918, il 15 giugno, il Reggimento si distingue ancora in battaglia, a Porte di Salton, respingendo reiterati attacchi di "soverchianti masse nemiche" e per questo ricevendo una medaglia d'argento al valor militare.
Al termine della guerra, il 120º viene sciolto, per essere poi ricostituito il 15 ottobre 1941, a cura del deposito del 94º Reggimento fanteria.
Nel 1943, dopo l'8 settembre, il Reggimento difende con grande tenacia dagli attacchi tedeschi la città di Cattaro (14-15 settembre). Il I Battaglione del Reggimento si sacrifica per consentire ad una parte della Divisione Emilia di imbarcarsi e raggiungere le coste pugliesi. Per questa azione la bandiera di Guerra del Reparto fu decorata da una seconda medaglia di bronzo al valor militare.
Il resto della Divisione "Emilia" fu in parte catturato dai tedeschi e in parte andò a costituire un battaglione (il Biela Gora) che riuscì a unirsi alla Divisione alpina "Taurinense", che, unitasi alla Divisione "Venezia" andò a costituire una Brigata Garibaldi che combatté il resto della guerra al fianco dei partigiani jugoslavi.
Il generale Carlo Alberto dalla Chiesa effettivo al 120° con il grado di sottotenente partecipò per dieci mesi all'occupazione del Montenegro meritando due croci di guerra al valore prima di transitare nel 1942 nell'Arma dei Carabinieri.
La parte del Reggimento rientrata in Italia viene riordinate nel Salento per essere poi provvisoriamente sciolto a fine mese e ricostituito nel dicembre 1943, sempre nel Salento.
Trasferito a Napoli nel giugno del 1944 è infine definitivamente sciolto il 30 giugno 1945.
Il 30 novembre 1991 il Battaglione viene definitivamente sciolto. La bandiera di Guerra è custodita, come tutte quelle delle unità soppresse, al Vittoriano.
«Conferita con R.D. il 5 giugno 1920
Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell'aspra battaglia,conobbe ogni limite di sacrificio e di ardimento; audace e tenace , domò infaticabilmente i luoghi e le fortune, consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d'Italia.» — Guerra 1915-18[1][2]
«Per il largo sacrificio di sangue, l'eroismo e la sublime audacia onde infranse e respinse i reiterati formidabili attacchi di soverchianti masse nemiche agognanti alle belle terre d'Italia» — Porte di Salton - Monte Grappa, 15 giugno 1918.
«In due giorni di lotta rintuzzava e arginava, successivamente, l'irruente offensiva tedesca, tendente a impadronirsi di un'importante piazza marittima. L'indomito comportamento del I battaglione, che completamente circondato dal nemico molte volte superiore di numero e di armamento teneva fino all'estremo le sue posizioni, consentendo l'imbarco delle rimanenti truppe, fu ammirevole per costanza e valore» — Bocche di Cattaro, 14-15 settembre 1943.
«In occasione del violento sisma che funestava il Friuli, ancorché provato nelle sue stesse file dall'evento tellurico, si prodigava con uomini e mezzi in coraggiosi ed estenuanti interventi di soccorso alle popolazioni colpite, fornendo, con tutto il personale impegnato, luminosa prova di eccezionale saldezza d'animo e non comune senso di altruismo nell'opera di soccorso, che risultava determinante nell'alleviare le sofferenze dei sopravvissuti.» — Friuli, 6-13 maggio 1976 (come 120º btg. f.arr. Fornovo, già III/52º rgt. f.arr. Alpi)
A Militari
Medaglie d'oro al valor militare
5
Cap. f. Rapino Pantaleone, comandante del I battaglione - alla memoria (15 giugno 1918) [1]
Cap. cpl. Bruno Edmondo Arnaud, comandante compagnia fucilieri - alla memoria (18 settembre 1943) [2]
Cap. cpl. Arturo Maira, comandante compagnia mitraglieri - alla memoria (9-18 settembre 1943) [3]
Ten.Col. spe Giuseppe Manzelli, comandante interinale del Reggimento - (9-16 settembre 1943) [4]