Nel gennaio 1027 Adele aveva sposato (i documenti esistenti parlano di impegno di matrimonio e della proprietà che Riccardo III dava in garanzia alla moglie[7]) Riccardo, da pochi mesi duca di Normandia e che, secondo il monaco e cronistanormannoGuglielmo di Jumièges, autore della sua Historiæ Normannorum Scriptores Antiqui, Riccardo, era il figlio primogenito del quarto signore della Normandia e il secondo a ottenere il titolo formale di Duca di Normandia, Riccardo II e di Giuditta di Bretagna[8] che, secondo ancora Guglielmo di Jumièges era la sorella di Goffredo I di Bretagna[8], quindi era figlia del conte di Rennes e duca di Bretagna, Conan I il Torto e della moglie, Ermengarda d'Angiò (come ci viene confermato dal monacoRodolfo il Glabro, uno dei maggiori cronisti d'età medievale[9]), figlia del terzo Conte di Angiò, Goffredo I Grisegonelle e di Adele di Vermandois (ca. 950 - † 974), figlia di Roberto di Vermandois, conte di Meaux e di Troyes. Riccardo II di Normandia, sia secondo Guglielmo di Jumièges, che secondo il cronachista, priore dell'abbazia di Bec e sedicesimo abate di Mont-Saint-Michel, Robert di Torigny, nella sua Chronique, era figlio di Riccardo Senza PauraJarl (equiparabile al nostro conte) dei Normanni e conte di Rouen, e della moglie, Gunnora[10][11] (950-5 gennaio 1031), di cui non si conoscono i nomi degli ascendenti, ma di nobile famiglia di origine vichinga (nobilissima puella Danico more sibi iuncta)[10] (Gunnor ex nobilissima Danorum prosapia ortam)[11].
Il matrimonio fu di breve durata perché, secondo il cronista Guglielmo di Jumièges il fratello di suo marito, Roberto, conte di Hiesmois, nel 1028, si ribellò a Riccardo III e radunò i suoi sostenitori vicino alla città di Falaise, dove pose il campo[12]; Riccardo III raccolse un esercito mise l'assedio ed espugnò la città di Falaise[12]; allora Roberto si sottomise e fu concordata la pace[12]. Licenziato l'esercito, Riccardo rientrò a Rouen, ma poco dopo morì, avvelenato[12], lasciando un erede maschio, illegittimo, in tenera età, Nicola[12]. Anche il monaco e cronistainglese, Orderico Vitale, confermando che Riccardo III rimase al potere meno di due anni, ritiene che Riccardo fu avvelenato[13] (Richardus III veneno, non plene biennio peracto, periit)[14]. Secondo gli Obituaires de Sens Tome I.1, Diocèse de Paris Cathédrale Riccardo morì il 6 agosto 1028[15].
Suo marito, Baldovino V, non molto tempo dopo il matrimonio, si ribellò a suo padre, Baldovino IV, che dovette lasciare le Fiandre e rifugiarsi in Normandia[19], dove si sposò, in seconde nozze, con Eleonora, la figlia del duca di Normandia, Riccardo II[19]. Quindi con l'aiuto dell'esercito normanno, Baldovino IV riuscì a rientrare nelle Fiandre, dove perdonò il figlio e l'associò nel governo delle contee[19].
Adele viene ricordata anche per una donazione fatta col marito, Baldovino V, in data imprecisata[18]. Su richiesta della zia Adele, il re di Francia, Filippo I, fece un donazione alla chiesa di Saint-Denis[18].
Adele morì nel 1079, secondo gli Obituaires de Sens Tome I.1, Abbaye de Saint-Denis il giorno 8 gennaio[20], nel monastero di Messines, dove fu sepolta[18].
^Secondo il Wace, XII secolo, nel suo Roman de Rou, l'avvelenamento fu opera di suo fratello, Roberto, la persona che più aveva da guadagnare dalla sua morte.
Louis Halphen, "La Francia dell'XI secolo", cap. XXIV, vol. II (L'espansione islamica e la nascita dell'Europa feudale) della Storia del Mondo Medievale, 1999, pp. 770–806.
William John Corbett, "L'Inghilterra dal 954 alla morte di Edoardo il Confessore", cap. X, vol. IV (La riforma della chiesa e la lotta tra papi e imperatori) della Storia del Mondo Medievale, 1999, pp. 255–298.
William John Corbett, "L'evoluzione del ducato di Normandia e la conquista normanna dell'inghilterra", cap. I, vol. VI (Declino dell'impero e del papato e sviluppo degli stati nazionali) della Storia del Mondo Medievale, 1999, pp. 5–55.