I testi di Jarry sono considerati tra i primi sul tema dell'assurdità dell'esistenza e hanno a che fare con il grottesco e il fraintendimento (si pensi al termine ''merdre'' da lui coniato come fusione dei termini "mère" e "merde"). La sua commedia più famosa, che venne musicata da Claude Antoine Terrasse, è l'Ubu re (1896), considerata caposaldo e vera e propria pietra miliare del teatro dell'assurdo.
Nato da Anselme Jarry e Caroline Quernest (a sua volta figlia di Jean Baptiste Quernest, giudice a Hédé, e di Octavie-Sophronie Coutouly, presto rinchiusa in ospedale psichiatrico), il primo commesso viaggiatore e la seconda con strane propensioni, come quella di travestirsi da uomo. Anche lo zio della madre era considerato mezzo matto[1]. Provinciale intelligente e curioso, dopo un'infanzia in Bretagna, Jarry compì studi ai licei di Saint-Brieuc e Rennes[2] e all'École Normale Supérieure (questi interrotti nel 1891[3]). Trovò nella Parigi di fine secolo e nell'eccentricità dei suoi ambienti artistici la strada di una vocazione letteraria che lo portò a contatto con i simbolisti.
Le sue prime opere, come Les minutes de sable. Mémorial (1894) e César Antéchrist (1895), cariche di violenza verbale e fantasia, ne seguono il gusto decadente. Non si conoscono relazioni femminili (tranne forse la scrittrice Rachilde Vallette), mentre quelle maschili, numerose, cameratesche e scapigliate, lo mettono in contatto con Léon-Paul Fargue, suo caro amico[4], e Mallarmé[5], mentre traduce Coleridge, Stevenson o Emmanouil Roidis, e prende disordinati appunti di lettura, poi trasformati in articoli.
Quando non è a Parigi è a Corbeil, dove ha acquistato una specie di baracca, o a Laval, dalla sorella Marie-Caroline detta Charlotte. Il suo gusto per il teatro risale agli anni dell'adolescenza, quando in famiglia aveva inventato un teatro detto "Phynances" al quale lavorava con amici, i fratelli Morin. Collaborò al Mercure de France e a Ymagier, rivista di Remy de Gourmont, poi pubblicò due numeri della propria rivista Perhinderion. La sua fama è legata principalmente all'invenzione di un personaggio: “PadreUbu”; grottesca marionetta umana, avida di potere e di denaro, ingorda, cinica, brutale e paurosa, che rappresenta il piccolo borghese del tempo, affascinato dall'idea del potere e della gloria e vile al loro cospetto.
Le avventure di Ubu, che prescindono da ogni tipo di moralismo, si impongono per l'uso sagace ed irriverente di tutte le convenzioni linguistiche e nella deformazione intenzionale e molto ben riuscita dei modelli teatrali correnti. Ubu re venne messo in scena nel 1896 al Théâtre de l'Œuvre di Parigi, generando un piccolo putiferio[6]. Vi fu anche chi scrisse: «Ormai Ubu esiste, inevitabilmente».[senza fonte][7] Dopo Ubu Roi, Jarry riprese il personaggio in Ubu Cocu e Ubu enchaîné (1900), in Almanach illustré du Père Ubu e Ubu sur la Butte (1901).
Fondò con il musicista Claude Terrasse il "Théâtre des Pantins" e conobbe Apollinaire, Picasso e Marinetti, tutti innovatori di vaglia come lui.
Inoltre, Jarry è conosciuto anche per aver dato vita al termine patafisica, una pseudo-scienza definita come segue:
«La patafisica è la scienza delle soluzioni immaginarie, che accorda simbolicamente ai lineamenti le proprietà degli oggetti descritti per la loro virtualità.»
(Alfred Jarry, Gestes & Opinions du Docteur Faustroll pataphysicien. Roman néo-scientifique, libro II Elementi di Patafisica, par. VIII: Definizione.)
Esempio pratico del concetto di patafisica: se getti una moneta, questa cade, ma la prossima volta che la getterai sarà solo grazie ad una coincidenza infinitesimale se essa cadrà esattamente nello stesso modo; migliaia di altre monete seguiranno, in altre mani, e conosceranno percorsi inimmaginabili. «Profeticamente ammiccante [la sua] scrittura energica, lucida, dirompente [...] affida la funzione simbolica agli oggetti più triviali, la dinamica teatrale ai sussulti farseschi più corrivi e sbrigativi»[8]
Opere
Onénisme ou les Tribulations de Priou (1888), prima versione dell'Ubu cornuto
Visions actuelles et futures (1894), all'interno del quale si trova il racconto Je et ses vaches
Gestes et opinions du docteur Faustroll, pataphysicien (1911)
La Dragonne (1943)
La Chandelle verte (1969)
in italiano
Siloqui, superloqui, soliloqui ed interloqui di patafisica, a cura di Attilio Fortini, Temperino rosso edizioni, Brescia, 2014 ISBN 978-88-98894-02-4
Messalina, romanzo dell'antica Roma, Pervinca, Milano 1926
Ubu re, a cura di Aldo Camerino, Cavallino-Pozza, Venezia 1945
Ubu re e Ubu incatenato, a cura di Tommaso Giglio, Area, Milano 1962
Il dottor Faustroll: gesta e opinioni del dottor Faustroll patafisico: romanzo neoscientifico, trad. di Stefano Jacini, prefazione di Carlo Bo, Giordano, Milano 1966
Poesie, trad. di Vincenzo Accame, Guanda, Parma 1968
Opere, a cura di Claudio Rugafiori, introduzione di Sergio Solmi, Adelphi, Milano 1969
vol. 1: Essere e vivere, Guignol, Ubu re
vol. 2: I giorni e le notti, L'altra alceste, L'amore assoluto
vol. 3: La candela verde, Gesta e opinioni del dottor Faustroll, Ubu incatenato, La dragona
Tutto il teatro, a cura di Lucio Chiavarelli, introduzione di Jean-Louis Barrault, Newton Compton, Roma 1974
I giorni e le notti, trad. di Selvaggia Ammendola, introduzione di Lucio Chiavarelli, Newton Compton, Roma 1975
Nostro padre Ubu: scenario in onore di Alfred Jarry, rispettosi adattamenti, traduzioni, manomissioni e cronistorie, a cura di Alfredo Giuliani, Cooperativa scrittori, Roma 1977
Ubu: Ubu re, Ubu cornuto, Ubu incatenato, Ubu sulla collina, a cura di Alfredo Giuliani, Adelphi, Milano 1977
Visite d'amore, a cura di Vincenzo Accame, Guanda, Milano 1977
Messalina: romanzo dell'antica Roma, a cura di Brunella Eruli, Espansione, Roma 1979; Giunti, Firenze 2007
Messalina: romanzo dell'antica Roma, traduzione di Giovanni Pezzella, Marchese editore, Napoli 2007
Il supermaschio, a cura di Paolo Brogi, Savelli, Roma 1980
Ubu re, a cura di Gian Renzo Morteo, Einaudi, Torino 1988
L'amore assoluto, a cura di Claudio Rugafiori, Adelphi, Milano 1991
Cesare anticristo, a cura di Vincenzo Accame, Edizioni dell'arco, Milano 1994
Il mostardiere del Papa, ovvero la Papessa, trad. di Mario Moretti, illustrazioni di Emanuele Luzzati, Ei editori, Roma 2002
L'amore in visita, a cura di Angelo Mainardi, Kami, Roma 2006
Scritti patafisici: la macchina, il tempo e altri epifenomeni, trad. di Elena Paul, Duepunti, Palermo 2009
Ubu in bicicletta, con Il fu Alfred Jarry di Guillaume Apollinaire, trad. Martina Grassi, Piano B, Prato 2009
Acrobazie in bici, a cura di Nicolas Martin, trad. di Carla Scaramella, Bollati Boringhieri, Torino 2010
Commentario utile alla costruzione pratica della macchina per esplorare il tempo, a cura di Antonio Castronuovo e Tania Lorandi, postfazione di Vincenzo Accame, La Mandragora, Imola 2011
Note
^Lucio Chiavarelli, Alfred Jarry. Appunti per una biografia in Alfred Jarry, I giorni e le notti, Roma: Newton Compton, 1975, pp. 9-34.
^È noto che Ubu verrà in parte modellato su Hébert, suo professore di fisica al liceo di Rennes, come il personaggio di Bombus in parte si rifà a Bourdon, professore di filosofia.
^Nel 1897 però tra i due ci fu una rottura plateale e non si rivolsero più la parola. È stato quindi ipotizzato, anche sulla base dello scritto Haldernablou (1894), che Jarry fosse omosessuale.
^Michel Arrivé, Alfred Jarry, in Pierre Abraham e Roland Desné (a cura di), Storia della letteratura francese, vol. III: Dalla fine dell'Ottocento a oggi, Garzanti, Milano 1985, pp. 141-46.
^Due famosi critici del tempo lasciarono la sala indignati alla fine del primo atto. Jules Lemaître credeva fosse uno scherzo, Jules Renard ne fu addirittura scandalizzato. Tristan Bernard ne rimase invece divertito e si dice che Colette abbia pianto perché non era riuscita a entrare in sala. cfr. Chiavarelli, op. cit, p. 17.
^Ubu, su patafisica.it. URL consultato il 13/05/2022.
(FR) Henri Behar, La dramaturgie d'Alfred Jarry, Parigi, Champion, 2003. ISBN 2-7453-0693-6
(FR) Sylvain-Christian David, Alfred Jarry, le secret des origines, Parigi, Presses universitaires de France, 2003.
(FR) Patrick Besnier, Jarry, monstres et merveilles, Presses Universitaires Rennes, 2007. ISBN 2-7535-0403-2
(DE) Silvia Henke, Fehl am Platz: Studien zu einem kleinen Drama im Werk von Alfred Jarry, Else Lasker-Schuler, Marieluise Fleisser und Djuna Barnes, GRF, Würzburg. ISBN 3-8260-1377-8
(EN) Roger Shattuck, Les Primitifs de l'Avant-garde: Henri Rousseau, Erik Satie, Alfred Jarry, Guillaume Apollinaire. The banquet years, Paris, Flammarion, 1974
(EN) Keith Beaumont, Alfred Jarry: a critical and biographical study, Leicester, Leicester university press, 1984
Enrico Baj, Ubu: quarantasei sculture in meccano per l'Ubu Re di Alfred Jarry, Milano, Studio Marconi, 1985 (omaggio)
Daniele Trucco, Tre modelli di aldilà a confronto: gli universi paralleli di Robert Lanza, Stanislao Nievo e Alfred Jarry, in «Atrium», n. 47, giugno 2014, pp. 92–100.