Angela Borgia
Angela Borgia (in spagnolo: Àngela de Borja-Llançol de Romaní i de Montcada; Roma, 1486 – Sassuolo, 4 maggio 1521) è stata una nobildonna italiana e signora consorte di Sassuolo. È il soggetto dell'omonima opera di Conrad Ferdinand Meyer.[2] BiografiaAppartenente alla potente famiglia Borgia, era figlia illegittima[3] di Don Guglielmo Llansol Borgia (in spagnolo: Jofré de Borja Llançol) ed era sorella del cardinal Lodovico.[4] Cugina della duchessa Lucrezia Borgia, ne divenne damigella e confidente. Considerata una donna di grande eleganza e bellezza, era temuta da sua cugina per le sue numerose tresche amorose e per la sua malizia nel trarre vantaggio dai suoi ammiratori.[5] Fu oggetto di una disputa amorosa tra il cardinale Ippolito e suo fratello Giulio d'Este, come afferma Antonio Cappelli nella prefazione delle Lettere di Ludovico Ariosto.[6] Pare che avesse suscitato la rabbia di Ippolito dicendogli "Monsignore, gli occhi di vostro fratello valgono più della vostra persona".[5] Rimasta incinta di Giulio, partorì un maschio nel gennaio 1506[7], fu protetta da sua cugina Lucrezia, ma tale fortuna non la ebbe il suo amante: il 1º novembre 1505 infatti Giulio fu pugnalato agli occhi da un sicario di suo fratello Ippolito.[8] MatrimonioGrazie alle sue conoscenze, per Lucrezia non fu difficile trovarle un marito, in modo da porre fine alle sue peripezie.[9] Il 6 dicembre 1506 Angela fu infatti data in sposa ad Alessandro Pio di Savoia, conte di Sassuolo, ricevendo una dote il cui totale ammontava a diecimila ducati d'oro.[10] Il 24 marzo 1508[11] diede al marito un figlio legittimo, Gilberto, che in seguito avrebbe sposato Elisabetta d'Este, figlia proprio del cardinale Ippolito.[12] Morì nel maggio 1521[13]. DiscendenzaAngela ebbe un figlio illegittimo, proprio un virtù del quale venne per lei approntato un matrimonio riparatore:
Angela e Alessandro ebbero in seguito tre figli legittimi:[14]
Note
Bibliografia
Collegamenti esterni
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