Nacque a Marcianise nel 1881 e si formò nel seminario vescovile di Sulmona. Il suo episcopato durò ventuno anni, testimone di eventi che caratterizzarono il panorama italiano fra le due guerre e il boom economico. Prolifica fu la sua produzione letteraria: riteneva che «la filosofia e la poesia potessero essere uno strumento di evangelizzazione».[1][2]
Scrisse diverse tragedie come quella del periodo giovanile, dal titolo Annibale (1900): una tragedia in cinque atti sulla figura del condottiero di Cartagine, scritta a soli 19 anni nel periodo di studio in seminario;[3] Nell'opera Le Ruine (1925) raccontò il "terribile e sanguinario"[4]Ezzelino III da Romano, nella Marca Trevigiana fra il XII e XIII secolo. Devoto alla Madonna dell'Immacolata, elaborò un trattato di estetica, dedicato alla espressione artistica della vergine: La poesia e l'arte nella luce dell'Immacolata (1955).
^ Aniello Calcara, Eros: poemetto saffico, tip. Editrice Sociale, 1912. URL consultato il 25 gennaio 2019.
^ Aniello Calcara, Le ruine: pentalogia, Nicola De Arcangelis, 1926. URL consultato il 25 gennaio 2019.
^ Aniello Calcara, Ode per la pace, Edizioni Rinascita Artistica, [194-?]. URL consultato il 25 gennaio 2019.
^ Aniello Calcara, Rosario Mariano, Opera Nazionale Mezzogiorno d'Italia, 1941. URL consultato il 25 gennaio 2019.
^ Aniello Calcara, Rapsodie francescane, circolo di cultura francescana, 1950. URL consultato il 25 gennaio 2019.
^ Aniello Calcara, Joachim: trilogia, Rinascita Artistica, 1952. URL consultato il 25 gennaio 2019.
Bibliografia
Varrassi, Giuseppe Alessandro, Aniello calcara, poeta cristiano, 3ª ed., Casalbordino, De Arcangelis, 1955.
Giuseppe Alessandro Varrassi e Antonino Chiaverini, Aniello Calcara: l'uomo, il filosofo, il letterato, Napoli, Rinascita artistica, 1955, SBNIT\ICCU\CSA\0008800.