L'arte rupestre nella regione di Ha'il dell'Arabia Saudita (in arabo الفنون الصخرية في منطقة حائل?) è il quarto sito dell'Arabia Saudita ad essere stato inserito nel patrimonio dell'umanità dell'UNESCO.[1]
Descrizione
L'arte rupestre comprende due componenti situati nel deserto della regione di Ha'il: il primo è il monte Om Sinman nella città di Jubbah, e il secondo è al-Manjor e Raat ad Al-Shuwaymis. Un'antica popolazione ha lasciato tracce del proprio passaggio in incisioni rupestri, sulla superficie della roccia, che sono testimonianza di 10.000 anni di storia.[2][3][4][5]
Il comitato nella sua 39ª sessione scelse il sito insieme a altri due.[6] Da quando questo sito è stato aggiunto alla lista del patrimonio mondiale dell'UNESCO, la Commissione saudita per il turismo ha cercato di proteggerlo ulteriormente. Questi sforzi hanno portato all'allargamento della zona cuscinetto, alla riverniciatura e al restauro dei petroglifi, allo sviluppo di un sistema di monitoraggio e altro ancora.[2]
Criteri di iscrizione
L'arte rupestre nella regione di Ha'il è stata inscritta per due diversi criteri.[1] Si tratta di numerosi petroglifi che sono stati creati utilizzando vari metodi con semplici martelli di pietra che rivelano il genio creativo umano. È anche una significativa testimonianza delle lotte umane contro le catastrofi ambientali.[1]
Note
- ^ a b c Rock Art in the Hail Region of Saudi Arabia.
- ^ a b UNESCO World Heritage Centre, Rock Art in the Hail Region of Saudi Arabia, su whc.unesco.org. URL consultato il 31 maggio 2017.
- ^ (EN) Maria Guagnin, Angela R. Perri e Michael D. Petraglia, Pre-Neolithic evidence for dog-assisted hunting strategies in Arabia, in Journal of Anthropological Archaeology, vol. 49, 1º marzo 2018, pp. 225–236, DOI:10.1016/j.jaa.2017.10.003, ISSN 0278-4165 (WC · ACNP).
- ^ (EN) Megan Gannon 20 November 2017, 8,000-Year-Old Rock Art Includes the World's Oldest Images of Dogs, su livescience.com. URL consultato il 10 novembre 2020.
- ^ (EN) The first-ever depiction of dogs shows them on leashes, su Newsweek, 17 novembre 2017. URL consultato il 10 novembre 2020.
- ^ Sites in Italy, Jordan and Saudi Arabia inscribed on UNESCO’s World Heritage List.
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