L’Audace è stato un cacciatorpediniere della Regia Marina.
Storia
Costruito tra il 1912 ed il 1914 su progetto derivato da quello della classe Indomito, il cacciatorpediniere rivelò caratteristiche alquanto deludenti[2][3].
All'entrata dell'Italia nella prima guerra mondiale l’Audace faceva parte, con i cacciatorpediniere Animoso, Ardente, Ardito e Francesco Nullo, della I Squadriglia Cacciatorpediniere, di base a Brindisi[4]. Comandava l'unità il capitano di corvetta Cantù[4].
Il giorno stesso della dichiarazione di guerra, il 24 maggio 1915, Audace, Ardito ed Animoso effettuarono una missione antisommergibile nel golfo del Drin e successivamente al largo di Cattaro[4].
Il 9 giugno 1915 insieme ai cacciatorpediniere Indomito, Intrepido, Impetuoso, Irrequieto, Insidioso, Animoso, Ardito ed all'esploratore Quarto, fece parte della scorta agli incrociatori corazzati Garibaldi e Vettor Pisani, partecipando al bombardamento dei fari di Capo Rodoni e San Giovanni di Medua.
L'11 luglio 1915 l’Audace, l’Animoso, l’Ardente e l’Ardito scortarono l'esploratore Quarto e sbarcarono le avanguardie delle truppe destinate a sbarcare ed occupare l'isola di Pelagosa, operazione cui parteciparono anche l'incrociatore ausiliario Città di Palermo, l'esploratore Marsala, il cacciatorpediniere Strale e le torpediniere Clio, Cassiopea, Calliope, Airone, Astore ed Arpia e che si svolse senza intoppi (l'unico presidio dell'isola era composto da due segnalatori, che si nascosero per poi arrendersi)[4].
Il 13 giugno 1916 l’Audace, al comando del capitano di fregata Piazza, fornì scorta e supporto, insieme ai cacciatorpediniere Pilade Bronzetti, Rosolino Pilo ed Antonio Mosto, ai MAS 5 e 7, che, a rimorchio delle torpediniere 35 PN e 37 PN, attaccarono infruttuosamente – causa la mancanza di naviglio all'ormeggio – il porto di San Giovanni di Medua, in mano austriaca, ripiegando sotto il fuoco d'artiglieria che comunque non provocò danni[4].
Il 25 giugno dello stesso anno la nave fece parte del gruppo di protezione a distanza (esploratore Marsala, cacciatorpediniere Insidioso, Impavido ed Irrequieto) durante un nuovo attacco dei MAS 5 e 7, in questa occasione contro Durazzo: il risultato fu il grave danneggiamento del piroscafo Sarajevo (1111 tsl)[4].
Nella notte tra il 29 ed il 30 agosto 1916 l’Audace, mentre scortava il piroscafo Brasile da Taranto a Salonicco, entrò in collisione con esso ed affondò al largo di Capo Colonna, nel Mar Ionio[4][5][5].
Il relitto del cacciatorpediniere è stato ritrovato nel 2007, ad una profondità compresa tra i 110 ed i 120 metri, in assetto di navigazione e con la prua orientata verso sud[6][7][8].
Note