Nel 1761 egli sposò Angélique Roumier, figlia dello scultore Claude Roumier. La coppia ebbe due figli: Flore Catherine Pajou, che si sposò con lo scultore Clodion, e Jacques Augustin Catherine Pajou (1766-1828) che fu un pittore di storia e un ritrattista.
Egli poté entrare all'accademia reale di Parigi nel 1760 grazie alla sua opera marmorea Plutone che tiene Cerbero incatenato (Parigi, museo del Louvre).[1][2] Nominato professore dell'Accademia reale di pittura e di scultura di Parigi il , viene promosso rettore il succedendo a Jean-Marc Nattier.[3]
Come il suo amico Charles de Wailly, del quale decorò la casa della rue de la Pépinière (oggi numero 49, rue La Boétie), venne protetto dal marchese di Voyer, Marc-René de Voyer de Paulmy d'Argenson. Pertanto egli lavorò tra il 1768 e il 1769 al rilievo della stalla-fienile del castello di Les Ormes raffigurando Cibele che riceve tutti i prodotti della Terra, trasportato da Parigi tramite un trasporto fluviale. Pajou prese parte nello stesso periodo alla decorazione dell'hôtel del marchese, detto hôtel d'Argenson o Chancellerie d'Orléans. Seguendo i consigli del grande anticomane Julien-David Le Roy, promotore del gusto alla greca, egli realizzò le superbe cariatidi bronzee e auree della sala da pranzo dell'hôtel. Infine, Pajou lavorò al terzo grande cantiere del marchese di Voyer e del suo amico De Wailly: la decorazione del corpo centrale del castello di Les Ormes tra il 1768 e il 1773 circa, data dell'ultimo contratto con il marchese di cui si abbia conoscenza.
La Leçon d'anatomie, pietra nera, penna, inchiostro marrone, lavis marrone e sfumino, altezza 0,409; larghezza 0,581 m. Datato al 1764, Pajou adotta per questo disegno una composizione quasi frontale con un gusto antichizzante e teatrale che illustra perfettamente il suo gusto per il rinnovo stilistico del movimento neoclassico;[7]
Trépied antique, pietra nera, altezza 0,272; larghezza 0,204 m;
Buste d'Antinoüs, pietra nera, altezza. 0,272; larghezza 0,210 m. Questo studio coscienzioso mostra un'arte antica ideale come la consideravano Pajou e i suoi contemporanei;
Fragment d'un atlante canéphore, pietra nera, penna, inchiostro marrone e lavis marrone, altezza 0,286; larghezza 0,200 m. Questo disegno si distingue dagli studi disegnati dai suoi colleghi proponendo un punto di vista particolare e che suggerisce la ripresa dei motivi sul posto durante una scoperta archeologica;
Heaume étrusque, pietra nera, penna, inchiostro marrone e lavis brun, altezza 0,278; larghezza 0,237 m. Realizzato durante il suo soggiorno a Napoli nel 1775, questo elmo venne ritrovato durante lo scavo di Ercolano.[8]
^(FR) Musée d'Amiens, su mobile.statuedefrance.fr. URL consultato il 12 giugno 2024.
^(FR) Dominique Brême e Mehdi Korchane, Dessins français du musée des Beaux-Arts d’Orléans. Le Trait et l’Ombre, Orléans, musée des Beaux-Arts, 2022, n°62.
^(FR) Emmanuelle Brugerolles (dir.), De l’alcôve aux barricades de Fragonard à David, Beaux-Arts de Paris les éditions, 2016, pp. 142-143, Cat. 44
^(FR) Emmanuelle Brugerolles (dir.), Poussin, Géricault, Carpeaux ... A l'école de l'antique, Beaux-Arts de Paris les éditions, 2019, pp. 78-84, Cat. 20.
^(FR) Augustin Pajou e France, Mercure, 1780. URL consultato il 12 giugno 2024.
^(FR) Augustin Pajou e France, Psyché abandonnée, 1790. URL consultato il 12 giugno 2024.
(FR) Philippe Cachau, Les décors de l'hôtel de Voyer d'Argenson, dit Chancellerie d'Orléans (1765-1772). Recherche et analyse des trois pièces sur le jardin du Palais-Royal, étude pour le World Monuments Fund Europe, Paris, 2013.
(FR) Philippe Cachau, Le château des Ormes, service de l'Inventaire de Poitou-Charentes, Geste éditions, coll. « Parcours du Patrimoine », 2013.
(FR) James David Draper e Guilhem Scherf, Pajou. Sculpteur du Roi 1730-1809, Paris, Éditions de la Réunion des musées nationaux, 1997.
(FR) Guilhem Scherf (dir.), Augustin Pajou et ses contemporains, Paris, Louvre/La documentation française, 1999.
(FR) Luc Vezin, « Les belles de Pajou », Beaux-Arts, n. 162, novembre 1997, pp. 64-69.