Battaglia di Biberach (1800)
La battaglia di Biberach fu uno scontro che vide coinvolti la divisione del generale francese Saint-Cyr e le truppe austriache del generale Kray. La battaglia, combattuta il 9 maggio 1800, si concluse con un successo francese. Contesto storicoLa guerra tra la giovane repubblica francese e le altre potenze europee era iniziata nuovamente nel 1799. Con Bonaparte e la sua armata lontani, bloccati in Egitto, gli eserciti repubblicani faticarono a contenere la pressione degli eserciti della Coalizione, che avanzarono su ogni fronte, specialmente in Italia ed in Svizzera. La situazione iniziò a mutare in seguito alla brillante vittoria di Massena a Zurigo, con la Svizzera liberata dalle forze austro-russe. Il ritorno di Bonaparte, avvenuto il 9 ottobre, portò ad un colpo di stato il 18 brumaio, con il quale il generale corso prese per sè il potere politico e iniziò a lavorare sistematicamente per porre fine alla guerra. AntefattiBonaparte lavorò nei mesi invernali per progettare un piano d'azione con il quale rovesciare le sorti della guerra in favore della Francia e garantire alla sua nazione la pace e a se stesso la propria carica.[2][3] Aveva segretamente formato una nuova armata a Digione ed aveva intenzione di utilizzarla per sconfiggere definitivamente gli austriaci: sebbene inizialmente progettasse di iniziare una campagna nella Germania meridionale per giungere alle porte di Vienna, il rifiuto di Jean Victor Moreau, comandante dell'Armata del Danubio, di cedere il comando a Bonaparte portò ad una nuova strategia, quella di invadere l'Italia passando per le Alpi.[4] L'idea di Bonaparte era sicuramente audace, ma necessitava della collaborazione di Moreau per poter essere attuata: il generale francese avrebbe dovuto avanzare con il suo esercito in Germania, sconfiggere l'esercito austriaco di Paul Kray e, una volta stabilizzata la situazione, inviare un folto gruppo di rinforzi a Napoleone tramite la Svizzera. Inizialmente Moreau fu molto esitante a collaborare con il Primo Console ma alla fine decise di fare la sua parte,[5][6][7] sebbene fosse quasi completamente allo scuro delle reali intenzioni del generale corso.[8] Negli ultimi giorni dell'aprile del 1800, l'esercito di Moreau, composto da circa 100000 uomini,[9][10][11] iniziò la manovra di attraversamento del Reno, completandola nei primi giorni di maggio. Kray, adescato dai movimenti dell'ala sinistra di Moreau, non comprese le reali intenzioni del comandante francese sino a quando fu troppo tardi per fermarli. Vedendo le proprie linee di comunicazione messe in pericolo, Kray tentò di fermare i repubblicani prima a Stockach ed Engen il 3 maggio[12] e due giorni dopo a Messkirch, venendo sconfitto entrambe le volte.[13] Cercando di connettersi con i rinforzi inviati dalla Baviera, Kray passò il Danubio il 6 maggio e vi restò fino all'8 dello stesso mese, quando, dopo un tavolo di guerra, i suoi generali lo convinsero che era necessario difendere i depositi di armi e vettovaglie di Biberach e di Memmingen prima che i francesi potessero approfittarne per proseguire nella loro avanzata rapidamente.[14] Quindi, presa una parte del proprio esercito, attraversò nuovamente il fiume, creando una testa di ponte a Biberach, in attesa che il resto delle sue forze lo raggiungesse.[15][14] Nella notte tra il 7 e l'8 maggio,gli austriaci si stabilirono sulla linea del Riss, davanti e dietro Biberach. Quattro reggimenti di cavalleria, dieci battaglioni e quindici pezzi di cannone coprivano le alture che dominano la riva sinistra di questo piccolo fiume.[15] L'avanguardia dell'arciduca Ferdinando si trovava non lontano da Mittelbiberach, in una posizione piuttosto isolata dal resto dell'esercito.[16] Un'altra avanguardia, i cui avamposti occupavano Ingoldingen, osservava la strada rialzata da Biberach a Pfullendorf. Dietro il Riss la sinistra dell'esercito era a Ochsenhausen mentre la destra si trovava sull'altopiano di Mettemberg.[15] Nel frattempo, i francesi si erano ricongiunti e, dopo una breve pausa di due giorni, avevano iniziato a marciare in direzione est per non dare tregua al nemico.[17] Moreau, che difficilmente avrebbe potuto prevedere che il nemico avrebbe abbandonato la linea del Danubio in favore del Riss, si era recato ad ispezionare il corpo di Saint-Suzanne, giunto l'8 maggio a Riedlingen, lasciando il comando del resto dell'esercito al generale Saint-Cyr, a capo del corpo di riserva.[18] La battagliaSaint-Cyr, partito da Buchau il 9 con due divisioni, si avvicinò all'avanguardia di Kray ed esaminò attentamente la posizione. Giudicandola piuttosto instabile, la attaccò violentemente:[19] costrinse prima la postazione di Mittelbiberach a ripiegare sul corpo distaccato al di qua del Riss, e poi si avvicinò senza esitazione a questo corpo che in pochi istanti fu ribaltato. Con l'artiglieria e la cavalleria che ostruivano questo stretto passaggio tra il fiume e le alture, la colonna austriaca sarebbe stata completamente distrutta se Kray non avesse inviato rinforzi per raccoglierla e proteggerne la ritirata.[15] Lasciare un distaccamento isolato come fatto a Mittelbiberach fu quindi un grave errore.[17] Mentre il centro dell'esercito francese marciava su Biberach, la riserva avanzava lungo la strada di Pfullendorf. La divisione Richepanse, che formava la testa della colonna, sconfisse l'avanguardia posta a Ingoldingen, e si fece vedere in fondo alle alture, nel momento in cui Saint-Cyr entrò a Biberach con i fuggitivi. Saint-Cyr, d'accordo con Richepanse, decise di scalzare Kray dalla sponda opposta. Le sue truppe, attraversando la città, iniziarono a scalare le alture davanti agli occhi del nemico, sbalorditi dalla loro audacia.[15] Si può dire che Saint-Cyr, non riuscendo a placare l'ardore dei suoi uomini, decise di sfruttarlo per avanzare ancora alle spese degli austriaci.[20] Nel frattempo, la fanteria di Richepanse attraversò il Riss presso un guado sotto Biberach e scalò l'altopiano del Mettemberg sotto un fuoco impetuoso di artiglieria e moschettieri, mentre due reggimenti di cavalleria galoppavano per formarsi sul fianco del nemico. Durante l'attacco di Saint-Cyr al centro, Delmas, arrivando dalla strada di Pfullendorf, aveva attraversato anche il Riss e conteneva la sinistra austriaca vicino a Ummendorf.[15] Kray, sapendo che la testa della colonna di Lecourbe erano già stata avvistata, ordinò una ritirata via Ochsenhausen per raggiungere la linea dell'Iller.[15] ConseguenzeLa ritirata di Kray fu disordinata ed i suoi uomini lasciarono sul campo 4000 tra morti e prigionieri. I bavaresi, che formavano la retroguardia, furono pressati dalla riserva francese sulla strada di Ochsenhausen, subendo diverse perdite. Saint-Cyr si fermò a Biberach, estendendo la sua sinistra, mentre la cavalleria, guidata da Ney, controllava i movimenti dell'ala destra austriaca.[15][21] Lecourbe, che il 9 maggio non riuscì ad intervenire, avanzò sino a Memmingen, altro deposito protetto dalle forze imperiali, con le quali si scontrò.[22][15] Moreau si ricongiunse a Saint-Cyr nei giorni seguenti, quando ricevette l'ordine di inviare a Napoleone i rinforzi promessi tempo prima.[23] Il 10 maggio, Napoleone aveva fatto arrivare Carnot, il suo ministro della guerra, sul fronte tedesco per essere certo che la sua richiesta fosse esaudita.[24] Note
Bibliografia
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