Nel 1986 viene eletto per la prima volta sindaco di Agrigento con lo Scudo Crociato. Sei mesi più tardi si dimette dalla carica e lascia definitivamente il partito per entrare nel PRI di Giorgio La Malfa nel quale rivestirà l'incarico di consigliere e coordinatore provinciale. Alle elezioni politiche del 1992 si candida al Senato della Repubblica con il PRI nel collegio di Agrigento, raccogliendo 9.045 preferenze e non venendo eletto[1].
Con una lista civica si presenta alle prime elezioni dirette del 1993 e viene eletto sindaco di Agrigento al ballottaggio, superando di 435 voti[2] il suo avversario, Giuseppe Arnone (presidente regionale di Legambiente e candidato con La Rete di Leoluca Orlando). Per quella elezione è in corso un processo, giunto in appello[3], nato dopo le dichiarazioni del collaboratore di giustiza Maurizio Di Gati[4]. In primo grado Sodano fu assolto[5]. Assoluzione confermata in appello [6].
Viene poi riconfermato sindaco nel 1997, con la percentuale del 54,8%.
Durante il suo secondo mandato da Sindaco nel 1995, alla presenza del Presidente della RepubblicaOscar Luigi Scalfaro, viene riaperto il Teatro Pirandello dopo 39 anni di chiusura[7].
Sempre durante la sua sindacatura vengono aperti al pubblico la piscina comunale, il palazzo Filippini e il parcheggio pluripiano di Via Empedocle.
Nell'aprile del 2014 presenta il suo primo libro, Meglio un giorno da sindaco, edito da Vertigo, che viene presentato nella Sala Zeus del Museo Archeologico di Agrigento alla presenza di Vittorio Sgarbi, il quale ha curato la prefazione del volume; nell'autobiografia vengono narrati momenti personali della vita dell'autore unitamente all'attività di amministratore del capoluogo siciliano[12]