Il canzoniere, anticamente canzoniéro (catalanocançoner, occitanocançonièr, galiziano e portoghesecancioneiro, spagnolocancionero), nasce con la letteratura romanza ed è una raccolta di rime spesso destinate al canto o alla musica[1] e solitamente di carattere amoroso, di un solo o di vari poeti. Generalmente un Canzoniere raccoglie poesie dalla struttura metrica dissimile. Nella letteratura italiana il più noto è senz'altro il Canzoniere di Francesco Petrarca, scritto nel XIV secolo e preceduto, nel XIII secolo, dal canzoniere di Guittone d'Arezzo.[2] Anche i Canzonieri, come quello di Domìzio Brocardo, in quanto raccolte di poesie, si sono profondamente modificati col tempo, seguendo le principali innovazioni poetiche. In età moderna, dunque, si è sviluppato e si è imposto un canzoniere di poesie a verso libero, soppiantando il canzoniere di poesie che avevano determinate strutture metriche (nel Novecento, ad esempio, importante fu il Canzoniere di Umberto Saba).
Evoluzione
A partire dal XIII secolo la maggior parte dei canzonieri contengono poesie liriche, poemi e canzoni dei trovatori e trovieri medievali, di cui uno dei più importanti è il Manoscritto del Re. Prima del 1420, molti "libri di canzoni" contenevano musica sia sacra che profana, ad eccezione di quelli di Guillaume de Machaut. Intorno al 1420, la musica sacra e quella profana vennero ad essere separate, con grandi libri per coro contenenti musica sacra e canzonieri di dimensioni più piccole per un uso più privato da parte di persone privilegiate. I canzonieri vennero compilati principalmente in Francia, ma anche in Italia, Germania e nella penisola iberica.[3]