In occasione del primo anniversario del delitto di Giacomo Matteotti, affisse un enorme drappo raffigurante il deputato socialista, sopra i fili telefonici sull'Arno, vicino al Ponte Santa Trinita. Per staccare il drappo, dovettero intervenire i vigili del fuoco[2]
Arresto
Fu arrestato il 7 giugno 1944 nella sede di Radio CORA, in Piazza d'Azeglio a Firenze e l'episodio è narrato dallo stesso Campolmi al Processo Carità: ....dopo la sparatoria i tedeschi che continuavano ad arrivare numerosi, iniziarono in nostra presenza una perquisizione minuziosa nell'appartamento. Nella sede di Piazza d'Azeglio noi avevamo accentrato tutto il materiale del nostro archivio segreto e proprio quella sera ci dovevano essere consegnati degli oggetti che dovevano servire alla custodia dei documenti.....[3]
Villa Triste
Fu torturato dai tedeschi a Villa Triste[4], ma riuscì a fuggire mentre lo stavano trasferendo a Mauthausen.
A Firenze
Ritornò a Firenze nel novembre di quello stesso anno, passando le linee, e trovò la città già liberata. Divenne rappresentante del Partito d'Azione nel C.T.L.N. . Fu tra i fondatori dell'Istituto Storico della Resistenza in Toscana, al quale donò un'importante raccolta di atti, documenti e stampe clandestine d'ogni partito[5].
^C.Campolmi, “Processo Carità” in Enrico Bocci – Una vita per la libertà, Testimonianze..., a cura di Lucia Tumiati Barbieri, Firenze, G.Barbèra Editore, 1969, pagina 108