Casa di BarcellonaLa Casa di Barcellona fu un'antica dinastia sovrana e reale Europea, originatasi alla fine del IX secolo in Catalogna nell'omonima contea, che governò assieme ad altre contee catalane e francesi (esempio Provenza). A seguito dell'unione dinastica avvenuta nel XII secolo con la famiglia Jiménez, governante del Regno d'Aragona, che vi confluì, assunse il nome di Casa d'Aragona ma mantenne il suo stemma d'oro a quattro pali di rosso. La famiglia regnò per molteplici secoli la Contea di Barcellona, la Provenza e tutti gli stati unificati sotto la Corona d'Aragona. StoriaOriginiLa fondazione della dinastia viene attribuita ad un Goffredo il Villoso, conte di Urgell e di Cerdagna († 897), nobile e militare di origine germanica, figlio di Sunifredo, che ricoprì la carica elettiva di Conte di Barcellona (844-848). Con diploma datogli il 9 settembre 878 dall'imperatore Ludovico il Balbo, a Goffredo fu assegnata in feudo la Contea di Barcellona, fino a prima governata da Bernardo di Gotia, che ribelle all'imperatore Carlo il Calvo, gli venne tolta la carica di Conte di Barcellona.[2] AscesaPrimo conte-feudatario di Barcellona, il Villoso fu investito anche del titolo di Conte di Girona, e la Contea di Barcellona gli sarebbe già stata donata nell'873 da Carlo il Calvo[3], il quale gli concedette l'arma a quattro barre di rosso sul campo d'oro, dopo averlo servito nelle guerre contro i Saraceni, in cui riportò gravi ferite che gli impedirono di partecipare alle guerre contro i Normanni.[4] Lo stemma venne utilizzato come simbolo del casato da lui e dai suoi discendenti. Nell'897, a Goffredo, morto in battaglia contro i musulmani, succedette il figlio Goffredo Borrell († 911), con il quale la Contea di Barcellona si separò dal dominio dei sovrani carolingi[5], trasformandosi così da stato feudale a stato indipendente. Con il conte Raimondo Berengario I (1023-1076), avvenne l'espansione territoriale della Contea, con la conquista di territori dell'al-Andalus, proseguita anche con i figli Raimondo Berengario II (1054-1082) e Berengario Raimondo (1054-1097), e soprattutto col nipote Raimondo Berengario III (1082-1131). Tutte le contee catalane furono appannaggio della Casa di Barcellona, tanto da poter considerare la Catalogna come un'unica entità politica e, nel 1137, quando fu stipulato il contratto di matrimonio con Petronilla di Aragona, figlia del re Ramiro II, il conte Raimondo Berengario IV (1113-1162) assunse il titolo di Principe d'Aragona e delle contee catalane. Unione con la Corona d'AragonaL'unione dinastica con il Regno d'Aragona portò alla creazione della Corona d'Aragona, e con Raimondo Berengario V, figlio omonimo del precedente e della regina Petronilla, che nel 1164 assunse il nome di Alfonso II d'Aragona avendo succeduto alla madre nel trono del regno aragonese, il casato assunse la denominazione di Casa d'Aragona.[6][7][8] I rami cadetti della Casa d'Aragona ebbero in dote alcune contee catalane (come la Contea di Urgell, quella di Osona o il Ducato di Gandia) e i territori acquisiti dalla casata nel corso degli anni, come la Contea di Provenza, il Regno di Maiorca, la Sardegna e la Sicilia. EstinzioneLa Casa d'Aragona si estinse, nel suo ramo principale derivato dai Conti di Barcellona, con la morte di Martino I il Vecchio, nel 1410 e dopo il Compromesso di Caspe, del 1412, la Corona d'Aragona passò alla castigliana Casa di Trastámara, con Ferdinando I d'Antequera, che discendeva dalla Casa di Barcellona per linea femminile, in quanto la madre, Eleonora d'Aragona era la figlia del re Pietro IV il Cerimonioso. Genealogia
Note
Bibliografia
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