Catherine Corsini nasce nel 1956 a Dreux nell'Eure-et-Loir. Trascorre la sua infanzia a Seine-et-Marne. Da adolescente, attraverso i film della Nouvelle Vague, inizia ad appassionarsi al cinema, in particolare a Godard, e decide di sviluppare in quest'ambito la sua carriera.[1]
A diciotto anni si trasferisce a Parigi e all'Università di Parigi III si iscrive al corso di Serge Toubiana su Jean-Luc Godard e a corsi sul teatro tenuti da Antoine Vitez. Con quest'ultimo prende lezioni di recitazione e si appassiona alla scrittura, dedicandosi a scrivere sceneggiature.[2]
Carriera da regista
Nel 1983 dirige il suo primo cortometraggio, La Mésange, seguito l'anno successivo da Ballades (1984), vincitore a Cannes del premio Perspectives du Cinéma français e del premio Antenne 2.[3][4] Nel 1986, il suo terzo cortometraggio, Nuit de Chine, ottiene un premio per la migliore regia a Grenoble.[5][6]
Nel 1987 scrive la sceneggiatura e dirige il suo primo lungometraggio, Poker, con Caroline Cellier e Pierre Arditi, un noir su una donna e sulla sua dipendenza dal gioco d’azzardo.[7][8] All'inizio degli anni novanta lavora per la televisione, producendo due telefilm, Fatal Obsession (1991) e Interdit d'amour (1992),[9] per poi fare ritorno nel 1994 sul grande schermo con il suo secondo film, Les Amoureux, presentato al 47º Festival di Cannes; l'anno successivo, sempre a Cannes, partecipa con Jeunesse sans Dieu, un adattamento dall'omonimo romanzo pubblicato nel 1937 dal drammaturgo e scrittore austriaco Ödön von Horváth.[10][11]
Nel 2003 Corsini è membro della giuria del Festival europeo del cortometraggio di Brest e l'anno dopo del Festival di Cannes 2004.[15] Nel 2006 esce l'autobiografico Les Ambitieux.[16]
Nel 2013 il suo film Trois mondes partecipa a Cannes nella sezione Un Certain Regard, e vince in seguito il Golden Bayard per la Migliore Sceneggiatura a Namur.[17][3]
Prodotto dalla compagna di Catherine Corsini, Elizabeth Perez, La Belle Saison (2015) è un film ambientato negli anni settanta, con al centro la storia d'amore tra due donne, Delphine, di origini contadine, che si trasferisce a Parigi cercando l'indipendenza dalla famiglia e la propria emancipazione, e Carole, un'attivista e insegnante di spagnolo, impegnata sul fronte dei diritti delle donne.[18] Premiato a Locarno, il film riceve due candidature ai César.[19]
Nel 2018 è la volta di Un amour impossible, adattamento dell'omonimo romanzo di Christine Angot, che affronta il rapporto d'amore fra madre e figlia, e la loro complessa relazione con l'amante/padre violento che non le ha mai riconosciute e che le respinge.[20]
I film di Corsini, incentrati su personaggi femminili, trattano generalmente di relazioni sentimentali e sessualità[1]: in particolare Les Amoureux (1994), La Répétition e La Nouvelle Ève, affrontano il tema dell'omosessualità.