Nel frattempo, nel 1569 Falmenta era stata costituita assieme a Gurro in parrocchia indipendente da Orasso, per poi diventare completamente autonoma nel 1616 con decreto dell'arcivescovo Federigo Borromeo[2].
La chiesa fu ingrandita nel 1857, il quale portò però a un'asimmetria delle linee della struttura; tra gli anni venti e trenta del Novecento la parrocchiale, di nuovo insufficiente a soddisfare le esigenze dei fedeli, venne interessata da un intervento di rifacimento[3].
Annesso alla parrocchiale è il campanile in pietra a base quadrata, che si erge su un alto basamento a scarpa; la cella presenta su ogni lato una monofora. Il campanile fu costruito inizialmente come torre fortificata dai fratelli Mazzarditi, tiranni della zona, all'inizio del Quattrocento.[4]
Interno
L'interno dell'edificio si compone di un'unica navata, sulla quale si affacciano le cappelle laterali introdotte da archi a tutto sesto ed ospitanti gli altari minori, e le cui pareti sono scandite da lesene, sopra cui si impostano i costoloni che abbelliscono le volte; al termine dell'aula si sviluppa il presbiterio, rialzato di quattro gradini, delimitato da balaustre e chiuso dall'abside.
^ Cirillo Bergamaschi, Virgilio Bergamaschi e Aquilino Zammaretti, Patrimonio culturale e religioso della Valle Cannobina, Comune di Gurro, 1986, p. 56.