una sala per concerti modulare che può accogliere da 900 a 1600 spettatori;
il Musée de la musique, contenente un'importante collezione di strumenti di musica classica prevalentemente datati tra il XV e il XX secolo;
alcune esposizioni;
laboratori;
spazi di documentazione molto importanti.
La Cité de la musique gestisce direttamente la Salle Pleyel tramite un collaboratore della sua filiale Cité-Pleyel ed è integrata alla Philharmonie de Paris, la cui grande sala da concerto, progettata da Jean Nouvel, è stata inaugurata il 14 gennaio 2015.
Ogni stagione ha un oggetto proprio, talvolta vicina alle preoccupazioni attuali e legata alle riflessioni secolari della società («Un monde, des mondes» nel 2009-2010, «Les utopies» nel 2010-2011, «Corps et âmes» nel 2011-2012).
Fra gli artisti che hanno segnato la storia della Cité de la musique si possono citare Alain Bashung, il gruppo Sonic Youth, invitato a più riprese, formazioni di musica barocca o il compositore contemporaneo Pierre Boulez.
La mediateca propone numerosi archivi sonori e riprese video di concerti, che hanno avuto luogo presso la Cité de la musique. Dal 2008 la Cité de la musique ha intrapreso una politica di registrazioni video dei concerti. A partire dal 2010 un sito internet[1] rende accessibili 100 ore di concerti registrati e consente la diffusione di una sessantina di concerti annuali.
Attività musicali pedagogiche e pratiche
La Cité de la musique propone un'ampia scelta formativa, con cicli d'iniziazione destinati a un pubblico sia di giovani che di anziani.
Essa è membro del RESEO (Réseau européen pour la sensibilisation à l'opéra et à la danse).