Coober Pedy
Coober Pedy è una cittadina di circa 1 600 abitanti nello stato dell'Australia Meridionale e situata in un'area desertica a circa 850 chilometri nord di Adelaide.[1] Questo luogo viene definito "capitale mondiale dell'opale":[1] il minerale è stato trovato a Coober Pedy nel febbraio del 1915 e da allora continua a fornire, con 70 campi di estrazione, la maggior produzione di opale al mondo. Coober Pedy oggi conta molto sull'industria estrattiva dell'opale ma anche sul turismo. Il nome deriva da kupa-piti, che nella lingua degli indigeni, secondo alcune fonti significherebbe "pozzo d'acqua dei ragazzi",[2] secondo altre "uomo bianco nella fossa".[3][4] La particolarità di questa città è che i suoi abitanti vivono per la maggior parte sottoterra per sfuggire al calore del giorno e al freddo della notte. Geografia fisicaIl centro di Coober Pedy è noto per lo stile unico della sua vita sotterranea mentre in superficie il posto sembra piuttosto deserto, con poche case, qualche locanda e ristorante, la stazione di polizia, una scuola e l'ospedale.[1] Infatti la maggior parte dei residenti vive nel sottosuolo e lavora nelle miniere. Le case sotterranee degli abitanti rimangono ad una temperatura costante tutto l'anno, mentre vivere sulla superficie sarebbe assai più difficile poiché il clima è afoso di giorno e rigido di notte.[5] Alcune attrazioni di questa città sono i musei sotterranei, i negozi dove si vende l'opale, la galleria d'arte, le chiese sotterranee e, naturalmente, le miniere d'opale.[1] TerritorioClimaIl periodo migliore a Coober Pedy è quello fra aprile ed ottobre quando il tempo è più temperato. Tipiche del clima del deserto sono le giornate afose e le notti fredde. Da novembre a marzo, periodo estivo, le temperature estive possono variare da 35 °C a 45 °C: in questo periodo le tempeste di polvere sono occasionali. La pioggia totale è di circa 175 millimetri all'anno e può cadere in qualsiasi stagione.[4]
StoriaPer migliaia di anni le popolazioni nomadi hanno camminato attraverso questa zona ma a causa dell'ambiente del deserto questa gente si spostò costantemente alla ricerca di rifornimenti idrici e di cibo.[3] Il problema dell'acqua è stato risolto solo recentemente: infatti a Coober Pedy arriva il rifornimento idrico da una fonte sotterranea posta 24 chilometri a nord della città.[4] Nel gennaio 1915 Jim Hutchison e suo figlio adolescente William stavano cercando, senza successo, l'oro a Coober Pedy. I due avevano installato un accampamento e, mentre cercavano l'acqua, William trovò un opale sul terreno.[3] Coober Pedy originalmente era conosciuto come il "campo opalino dello Stuart" perché deve il suo nome a John McDouall Stuart, che nel 1858 fu il primo esploratore europeo della zona. Nel 1920 è stato cambiato il nome in Coober Pedy. Durante la grande depressione del 1930 i prezzi dell'opale scesero repentinamente e l'estrazione si ridusse, quasi arrestandosi.[3][4] Il completamento della ferrovia trans-continentale nel 1917 favorì lo sviluppo della cittadina e l'insediamento di un gran numero di reduci della prima guerra mondiale. I nuovi arrivati, abituati alla vita di trincea, ebbero l'idea di scavare le abitazioni nel sottosuolo dove le temperature più miti alleviavano i disagi del luogo tra cui il clima secco e la mancanza di acqua. La riserva idrica si limitava ai sessanta litri della cisterna comune, riempita una volta alla settimana. Durante gli anni sessanta, l'industria estrattiva si è espansa velocemente grazie ai molti immigrati europei che vi vennero a cercare fortuna.[4] Galleria d'immagini
Nei mediaNel film documentario Nomad - In cammino con Bruce Chatwin (Nomad: In the Footsteps of Bruce Chatwin) (2019) di Werner Herzog, Coober Pedy è visitata dal regista. È presente nel videogioco Forza Horizon 3. Note
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