Venne riformata per sette volte, l'ultima nel 1994, undici anni dopo la caduta della dittatura militare iniziata nel 1976. Il processo di revisione non è opera del Congresso, che si limita a sottolinearne la necessità: si forma allora un'apposita assemblea, detta Convenzione costituente, i cui membri sono comunque appoggiati dai partiti, che si scioglie non appena la revisione è compiuta.
Il testo costituzionale si compone di due parti:
Prima parte: Declaraciones, Derechos y Garantías (dichiarazioni, diritti e garanzie, art. 1-43)
Seconda parte: Autoridades de la Nación (autorità della nazione, art. 44-129)
Il Capo dello Stato argentino non ha, secondo la Costituzione, la possibilità di legiferare, che spetta invece al Congresso: può farlo solo emettendo, in situazioni - limite, decreti di necessità e di urgenza. Queste situazioni però, negli ultimi decenni, sono diventate all'ordine del giorno.