Demetrio Arena
Demetrio Arena (Reggio Calabria, 29 settembre 1956) è un politico italiano, sindaco di Reggio Calabria dal 2011 al 2012, anno in cui il Comune è stato sciolto per contiguità mafiose. BiografiaLaureato nel 1982 in economia e commercio, svolge la professione di commercialista. Dal 2003 al 2011 è stato amministratore unico di ATAM, l'azienda che gestisce i trasporti pubblici di Reggio Calabria. Il 21 maggio 2011 è divenuto sindaco di Reggio Calabria, eletto a capo di una coalizione di centro-destra con il 56,3% dei consensi. Il 9 ottobre 2012, per decreto del Ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri, approvato dal Consiglio dei Ministri, è stato predisposto lo scioglimento del Comune di Reggio Calabria per contiguità con organizzazioni mafiose (ex art. 143 d.lgs. 267/2000 Legge contro le infiltrazioni mafiose negli enti locali). Si è trattato del primo capoluogo di Provincia della storia d'Italia sciolto. I Commissari prefettizi[1], hanno portato il Comune ad elezioni anticipate.[2][3][4][5][6]. In data 27 ottobre 2012 Arena, nel corso di una conferenza stampa, si è difeso pubblicamente, denunciando errori nella relazione della Commissione di Accesso e annunciando ricorso al TAR avverso lo scioglimento del Comune.[7] Successivamente il ricorso al TAR è stato respinto. È stato anche respinto in appello il ricorso alla sentenza di incandidabilità, pronunciata nei suoi confronti dal Tribunale di Reggio Calabria. Con la decisione della Corte, emessa il 23 e notificata ad Arena il 24 dicembre, si è conclusa la vicenda dei ricorsi sulle dichiarazioni di incandidabilità seguite allo scioglimento del Comune di Reggio Calabria per contiguità con la 'ndrangheta.[8] Alle Elezioni politiche in Italia del 2013 Arena è candidato al Senato della Repubblica in settima posizione della lista PDL nella regione Calabria,[9] risultando il primo dei non eletti. Il 24 aprile 2013 Arena viene nominato, dal presidente della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti, assessore regionale alle attività produttive[10]. Aderisce a Forza Italia. Nel 2014 è indagato dalla Procura reggina con l’accusa di bancarotta fraudolenta effettuata quando è stato amministratore dell’azienda di trasporto municipale.[11]. Note
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