In geometria, si chiama diagonale il segmento che congiunge due vertici non consecutivi di un poligono o di un poliedro. Le diagonali possono essere interne o esterne al perimetro del poligono o al volume del poliedro, in particolare sono tutte interne se la figura è convessa.
Per sapere quante diagonali partono da un vertice di un poligono di vertici si contano tutti i vertici tranne il vertice considerato e i due consecutivi ad esso, in quanto i segmenti ottenuti costituirebbero due lati (e quindi non sarebbero "diagonali" secondo la definizione sopra riportata), quindi si hanno diagonali.
Il numero totale delle diagonali di un poligono di vertici è dato dalla formula
Dimostrazioni
Dimostrazione 1
Si dimentichi per un attimo il poligono e lo si sostituisca con l'insieme degli punti corrispettivi dei vertici. Si tracci da ciascun punto le diagonali verso ognuno dei restanti (per semplicità ora non si farà distinzioni fra lati e diagonali); si ha quindi che da ogni vertice del poligono partono in totale diagonali, se però le si vogliono contare correttamente occorre fare il seguente ragionamento:
da partono diagonali;
da partono diagonali (si toglie quella proveniente da );
da partono diagonali (si tolgono quelle provenienti da e );
...
da partono diagonali (ogni punto è già congiunto da una propria diagonale).
da cui però bisogna togliere gli lati, che inizialmente sono stati considerati per semplicità delle diagonali, quindi
Come si può verificare dalla formula, il triangolo con i suoi 3 lati è l'unico poligono a non avere diagonali.
Dimostrazione 2
Iniziamo dicendo che per formare una diagonale occorrono due vertici. Inoltre il segmento e il segmento rappresentano la stessa diagonale, quindi l'ordine con cui si prendono i vertici non è importante. Si tratta allora di contare quante configurazioni ordinate posso formare con oggetti presi 2 alla volta. Per contare queste configurazioni ci viene in aiuto il calcolo combinatorio, infatti le configurazioni possibili sono le combinazioni semplici di oggetti di classe 2
A queste configurazioni vanno poi tolte quelle ottenute prendendo due vertici consecutivi, quindi il numero dei vertici del poligono
da cui
Analisi empirica
Provando a tracciare le diagonali di diversi poligoni si ottiene la seguente tabella:
Lati
Diagonali
3
0
4
2
5
5
6
9
7
14
8
20
9
27
10
35
Lati
Diagonali
11
44
12
54
13
65
14
77
15
90
16
104
17
119
18
135
Lati
Diagonali
19
152
20
170
21
189
22
209
23
230
24
252
25
275
26
299
Lati
Diagonali
27
324
28
350
29
377
30
406
31
434
32
464
33
495
34
527
Lati
Diagonali
35
560
36
594
37
629
38
665
39
702
40
740
41
779
42
819
Si osserva che mentre i lati si susseguono linearmente, il numero delle rispettive diagonali aumenta in modo parabolico (per convincersene basta immettere i dati in un piano cartesiano), quindi la formula risolutiva deve essere un'equazione di secondo grado. Per trovarla si impieghi un sistema di 3 equazioni
dove è il numero dei lati e è il numero delle diagonali corrispondenti. Poiché sia che sono noti (almeno per un numero finito di casi), le incognite sono . Sostituendo, ad esempio, e i corrispondenti valori di si ha
e risolvendo il sistema si ottiene .
Quindi la formula risolutiva è che sul piano cartesiano assume la forma della conica con e .