Fino agli inizi del III millennio, la diocesi comprendeva oltre 500 parrocchie. In seguito alla riforma delle parrocchie il loro numero è stato ridotto a 70, raggruppate in 5 zone pastorali: zona basca costiera, zona basca interna, zona del Béarn meridionale e occidentale, zona del Béarn settentrionale e orientale, zona di Pau.
Storia
Incerte sono le origini della diocesi di Bayonne, sulle quali gli storici hanno sostenuto almeno sei teorie diverse[1]. Le ipotesi o tesi maggiormente sostenute sono le seguenti:
secondo la tradizione, primo vescovo e fondatore della diocesi è san Leone, vissuto alla fine del IX secolo, che avrebbe subito il martirio a Bayonne attorno all'890;[2]
la diocesi sarebbe sorta attorno al 1030, in concomitanza con la fondazione della viscontea di Labourd da parte di Sancho di Navarra, e primo vescovo certo sarebbe Raimondo il vecchio; ne è prova il fatto che la parte spagnola della diocesi dipendeva ancora da Pamplona nel 1027 e perciò la diocesi sarebbe sorta dopo questa data;[3]
la diocesi risalirebbe al V o VI secolo, in seguito alla sconfitta dei Visigoti ad opera dei Franchi, che spinsero il loro regno oltre i Pirenei e fondarono diverse diocesi, tra cui quella di Lapurdum, l'odierna Bayonne, che è menzionata come civitas in un documento della fine del VI secolo. Come tutte le civitates di epoca romana, si conclude che anche Bayonne doveva essere sede episcopale.[5]
Tutte le ipotesi sono concordi nello stabilire che il territorio della diocesi di Bayonne fu ricavato da quello di Dax. Esclusi alcuni vescovi spuri o apocrifi[6], i primi storicamente documentati sono i cosiddetti vescovi di Guascogna.
Infatti alcuni studiosi nell'Ottocento hanno avanzato l'ipotesi che tra il X e l'XI secolo, in concomitanza con la nascita del ducato di Guascogna, le diocesi della parte occidentale della Novempopulana (Bayonne, Lescar, Oloron, Aire e Dax) abbiano costituito un'unica grande diocesi, con il nome di diocesi di Guascogna con probabile sede a Bazas.[7] Sono tre i vescovi noti che le fonti chiamano episcopi Vasconiae seu Vasconensis: Gombaldo, Arsio Raca e Raimondo il vecchio. Il concilio di Tolosa del 1058 mise fine a questa situazione irregolare, restaurando tutte le antiche sedi episcopali, spesso vacanti da lungo tempo. Di questi, solo Raimondo il vecchio, oltre a quello di Guascogna, ebbe anche il titolo di vescovo di Bayonne. Dovette abbandonare le diocesi da lui amministrate; a Bayonne fu sostituito dall'omonimo Raimondo il giovane, a cui papa Niccolò II affidò il compito di riorganizzare la diocesi.
All'epoca dello scisma d'Occidente, la diocesi si divise in due parti: la Labourd sotto il dominio inglese, parteggiò per il papa di Roma, mentre la Bassa Navarra, come tutto il resto del regno, appoggiò i papi di Avignone. In questo contesto, Saint-Jean-Pied-de-Port divenne sede del vescovo di obbedienza avignonese con il suo capitolo.
Dopo il 1562 incominciarono le violenze in seguito alla riforma protestante, che si diffuse anche nella regione della Bassa Navarra e del Béarn, entrambe parte integrante del regno di Navarra. Nel 1570 la regina Jeanne d'Albret decretò la soppressione del cattolicesimo, la proibizione dell'esercizio del culto cattolico e la confisca dei beni della Chiesa; la stessa chiese ad alcuni preti passati alla nuova religione di tradurre la Bibbia in basco. Il culto cattolico verrà ristabilito solo alla fine del secolo dopo l'editto di Fontainebleau.
Una conseguenza della diffusione del protestantesimo nella diocesi di Bayonne fu la modifica dei suoi confini. Infatti fino al 1566 la diocesi includeva una porzione di territorio spagnolo: i quattro arcipresbiterati di Bastan, Lerin, Cinco Villas in Navarra, e Fontarabia nel Paese Basco, un retaggio delle conquiste di Carlo Magno oltre i Pirenei. Durante il periodo delle guerre di religione, questi territori furono ceduti alla diocesi di Pamplona, perché non fossero contagiati dall'eresialuterana.
La diocesi fu uno dei maggiori centri francesi simpatizzanti verso il giansenismo che ebbe larga influenza soprattutto nel Settecento. Basti pensare che per un certo periodo lo stesso Giansenio abitò Bayonne ed ebbe tra i suoi maggiori allievi Jean Duvergier de Hauranne, canonico della cattedrale.
I seminari della regione furono istituiti con un certo ritardo rispetto al concilio di Trento: quello di Bayonne, istituito negli anni 1720 dal vescovo André de Drulliet, di simpatie gianseniste che si appellò contro la bollaUnigenitus di papa Clemente XI, avrà problemi con la dottrina giansenista. Nel 1728 il nuovo vescovo Pierre-Guillaume de La Vieuxville vietò ai seminaristi di frequentare il seminario retto dai padri Dottrinari; in seguito gli studi ripresero, ma nel 1774 gli allievi furono di nuovo ritirati. Sarà riaperto nel 1806. Per combattere il giansenismo, nel Settecento era stato aperto un altro seminario a Larressore.
Il 6 ottobre 1822 furono ristabilite le diocesi di Aire e di Tarbes, ricavandone il territorio dalla diocesi di Bayonne. Il territorio dell'attuale diocesi comprende per intero il territorio delle antiche diocesi di Bayonne e di Oloron, quasi tutto quello della sede di Lescar (ad eccezione di 10 parrocchie), un terzo dell'antica diocesi di Dax, ed una ventina di parrocchie delle antiche diocesi di Aire e di Tarbes.
Dopo l'ondata rivoluzionaria, principale compito dei vescovi nell'Ottocento fu la formazione dei preti. Si deve soprattutto a Loison e al d'Astros l'aver riaperto il seminario maggiore di Bayonne e quelli minori di Larressore e di Oloron; e di aver aperto un altro seminario maggiore nel monastero di Bétharram. In secondo luogo, i vescovi si adoperarono per la rievangelizzazione della popolazione, soprattutto nelle campagne; in questo contesto, furono fondate due congregazioni diocesane per le missioni popolari, i missionari di Hasparren e quelli di Bétharram.
Verso la fine dell'Ottocento il ralliement à la République auspicato dal cardinaleLavigerie e imposto da papa Leone XIII, non trovò d'accordo i preti baschi della diocesi, cosa che mise in difficoltà il vescovo François-Antoine Jauffret, anche nei confronti della Santa Sede.
La politica anticlericale francese dopo il 1905 impedì al vescovo Gieure di prendere possesso del palazzo episcopale, requisì i seminari e i beni delle chiese. Un nuovo seminario fu eretto a partire dal 1914 e inaugurato nel 1919. Alcuni rettori furono destituiti perché pretendevano di insegnare dottrine moderniste.
Il 22 giugno 1909 i vescovi di Bayonne ottennero di poter aggiungere al proprio titolo quelli di Lescar e di Oloron.
La diocesi nel 2022 su una popolazione di 697.000 persone contava 597.000 battezzati, corrispondenti all'85,7% del totale.
anno
popolazione
presbiteri
diaconi
religiosi
parrocchie
battezzati
totale
%
numero
secolari
regolari
battezzati per presbitero
uomini
donne
1950
407.338
415.797
98,0
1.019
853
166
399
308
1.983
512
1959
416.060
420.019
99,1
1.046
855
191
397
338
1.900
520
1970
501.274
508.734
98,5
861
716
145
582
224
1.816
527
1980
532.600
536.700
99,2
798
644
154
667
237
1.610
527
1990
554.000
575.000
96,3
642
501
141
862
3
226
1.330
526
1995
550.000
581.000
94,7
539
408
131
1.020
6
211
1.153
523
2000
550.000
581.000
94,7
533
402
131
1.031
6
211
1.153
523
2001
550.000
581.000
94,7
533
402
131
1.031
6
211
1.153
523
2002
550.000
620.763
88,6
499
371
128
1.102
6
189
835
89
2003
550.000
620.763
88,6
466
336
130
1.180
5
197
812
69
2004
550.000
620.763
88,6
471
331
140
1.167
5
198
793
69
2006
505.000
606.000
83,3
488
349
139
1.034
6
200
756
69
2012
570.000
669.300
85,2
402
279
123
1.417
8
163
471
69
2015
576.000
676.608
85,1
417
298
119
1.381
10
144
404
69
2018
572.200
667.249
85,8
344
244
100
1.663
10
126
449
70
2020
582.500
679.354
85,7
312
224
88
1.866
11
127
407
70
2022
597.000
697.000
85,7
297
221
76
2.010
10
89
358
70
Note
^Sono riportate da Victor Dubarat, op. cit., pp. XXIV-XXV.
^Tuttavia, la Vita di san Leone contiene diversi elementi leggendari che rendono difficile specificare cronologicamente il suo presunto episcopato. René Veillet, Recherches sur la ville et sur l'église de Bayonne, Bayonne-Pau 1910, p. 25.
^J. de Jaurgain, Etude historique et critique sur les origines du royaume de Navarre, in Bulletin de la Société des Sciences de Pau, 1895-1896.
^J.-F. Bladé, Mémoire sur l'évêché de Bayonne, 1896.
^In alcuni casi si sostiene che la diocesi di Lapurdum sostituì quella soppressa di Boiatium, civitas nei pressi di Bordeaux menzionata nella Notitia Galliarum all'inizio del V secolo. Cfr. Duchesne e Dubarat (op. cit., pp. XXV-XXVI).
^In particolare i vescovi Iscassico, Sulpizio e Sedulio, menzionato da alcune fonti.
^A. Degert, L'Evêché de Gascogne, in Revue de Gascogne, tomo 41 (1900), pp. 5-23, 125-140 e 277-301. La tesi, sostenuta da Degert e da J.-R. Biron (cfr. Diocesi di Bazas), è esclusa da J.-F. Bladé e da Duchesne (op. cit., p. 91).
^Dei tre vescovi di Guascogna, Raymondo il Vecchio è l'unico che porta anche il titolo di Bayonne.
^Il documento che lo menziona non indica la sede di appartenenza.
^Il Guillaume, citato da Gallia christiana dopo Garcias, è da escludere secondo Victor Dubarat.
^Menzionato da Gallia christiana e sulla sua scia da Gams e Eubel, ma ignorato da Dubarat. Potrebbe essere identico al successivo vescovo.
^Deceduto nel 1425. Rafael Lazcano, Episcopologio agustiniano, Guadarrama (Madrid), Agustiniana, 2014, vol. I, pp. 600-605.
^Confermato unico vescovo legittimo dal concilio di Costanza (1414-1418) (cfr. decreto Attendentes ad reformationem in Dubarat, op. cit., p. CII).