La diocesi, la più piccola delle diocesi medievali scozzesi, comprendeva 34 parrocchie, comprese le chiese dei monasteri:[1] Aberfoyle, Abernethy, Aberuthven, Auchterarder, Balquhidder, Callander, Comrie, Dron, Dunblane, Dunning, Dupplin, Exmagirdle, Findo Gask, Fossoway & Tullibole, Fowlis Wester, Glendevon, Kilbride, Kilmadock, Kilmahog, Kincardine-in-Menteith, Kinkell, Leny, Monzie, Monzievaird, Muthill, Port of Menteith, St Madoes, Strageith, Strowan, Tillicoultry, Trinity Gask, Tulliallan, Tullibody e Tullicheddill.
Storia
Secondo la tradizione la comunità cristiana di Dunblane risale all'opera missionaria di san Blano, fondatore del monastero di Cenn Garath (Kingarth) sull'isola di Bute e poi, verso il 602, di un monastero nei pressi dell'attuale cattedrale di Dunblane.
La diocesi di Dunblane fu eretta intorno alla metà del XII secolo, verso la fine del regno di Davide I. Il primo vescovo conosciuto è un anonimo, menzionato in una copia del XIV secolo di una bolla di papa Adriano IV del 27 febbraio 1155.
È difficile ricostruire la storia di questa diocesi, perché i registri episcopali e gli altri documenti d'archivio sono scomparsi o perché sottratti dall'ultimo vescovo cattolico durante il suo esilio o perché andati distrutti durante la riforma. Alcuni storici non escludono che prima del XII secolo possa essere esistita una diocesi di tipo monastico e a base tribale (non territoriale), cosa che spiegherebbe l'esistenza delle enclavi di Abernethy e di Culross all'interno del territorio dell'arcidiocesi di Saint Andrews.
Fu probabilmente durante l'episcopato di Jonathan che Gilbert, conte di Strathearn, fece dono alla diocesi di un terzo dei suoi beni. È storicamente accertato che i conti di Strathearn furono generosi nei confronti della diocesi: i papi solevano notificare le nomine dei nuovi vescovi ai conti, in quanto "patroni" della diocesi, e non di rado nel XIII e XIV secolo i vescovi assumevano anche il titolo di vescovi di Strathearn.
Nonostante le beneficenze dei conti, la diocesi era assai povera. Il vescovo Clement inviò a Roma un rapporto sulla situazione della sua diocesi, che venne ripreso da papa Gregorio IX in una bolla dell'11 giugno 1237: i beni della Chiesa erano nelle mani dei laici; la diocesi era de facto vacante da dieci anni (Radulf e Osbert non avevano governato perché dimissionari); la cattedrale, in rovina, non aveva un capitolo ed il servizio religioso era assicurato da un cappellano di campagna; infine le entrate erano talmente misere che assicuravano al vescovo solo sei mesi di sussistenza in un anno. Clement consacrò la sua vita a riorganizzare la diocesi, ad istituire un capitolo e a ricostruire la cattedrale. Il successore Robert de Prebenda ottenne da papa Alessandro IV di poter incamerare, per tre anni, le entrate dei benefici vacanti, in modo da risanare i debiti della diocesi.
L'ultimo vescovo cattolico fu William Chisholm il Giovane. Nel 1570 dovette abbandonare la Scozia e rifugiarsi in Francia, dove, l'8 novembre 1570, fu nominato amministratore apostolico della diocesi di Vaison, a cui rinunciò nel 1585. Morì a Roma nel 1593.
Alla sede di Dunblane gli succedette Andrew Graham primo vescovo della Chiesa episcopale scozzese, cui seguì George Graham nel 1603 e Adam Bellenden nel 1615. Già sciolta una prima volta nel 1638, la diocesi episcopaliana di Dunblane fu definitivamente soppressa nel 1688, e come tutte le chiese della nazione fu indistintamente incamerata dalla Chiesa di Scozia di matrice calvinista.