Nel 1706 dovette fuggire dalla nativa Napoli dopo esser stato accusato d'aver rubato del denaro alla tesoreria della Confraternita dell'Annunziata, della quale faceva parte. Quindi decise di recarsi a Roma, dove conobbe e studiò con il compositore Emanuele d'Astorga, con il quale viaggiò per alcuni anni attraverso l'Italia. Nel 1709, dopo aver cambiato nome in Benedetto Domenico Lalli, si stabilì a Venezia. Ivi dal 1710 al 1718 scrisse libretti per il Teatro San Cassiano, i quali vennero musicati dai più noti compositori veneziani. Nel 1719 diventò impresario del Teatro San Samuele e del Teatro San Giovanni Grisostomo. Nei primi anni '20 fu operativo al servizio del conte Franz Anton von Harrach, arcivescovo di Salisburgo, e dal 1727 al 1740 lavorò come poeta di corte presso l'imperatore Carlo VII a Vienna. Durante questo periodo egli poté fare la conoscenza con i grandi librettisti Pietro Metastasio e Carlo Goldoni, il quale celebrò spesso Lalli come un poeta geniale.
Stile
Con l'eccezione di Elisa (scritta nel 1711), la prima opera buffa che ebbe successo a Venezia, i suoi lavori sono conformi al contemporaneo stile dell'opera seria.