Dal momento che egli era uno dei pochi figli ad essere sopravvissuto al padre, Drogone aveva delle prospettive molto favorevoli di salire al potere; solamente uno dei figli maggiori di Carlo Magno era ancora in vita e si premurò di assicurarsi che i suoi oppositori fossero placati.
Il fratello minore, Ugo, fu ordinato sacerdote anch'esso e divenne abate nonché cancelliere. Drogo rimase estremamente leale al fratellastro, Ludovico il Pio, e riuscì ad ottenere grande potere durante il suo regno; egli diresse il concilio di Thionville; la sua influenza incominciò a diminuire alla morte di Ludovico ed infine precipitò quando spirò il fratello Ugo nell'844.
Ciononostante nell'844 fece parte, con altri ecclesiastici e dignitari imperiali, del seguito di Ludovico II, inviato a Roma dal padre Lotario, per incontrare papa Sergio II e dirimere la controversia originata dalla consacrazione ed intronizzazione papale di quest'ultimo, che erano avvenute senza attendere il consenso dell'imperatore.[2]
Egli riuscì poi a completare la compilazione del Messale di Drogo, così chiamato in suo onore.