Enzo LippolisEnzo Lippolis (Mottola, 1º luglio 1956 – Milano, 3 marzo 2018) è stato un archeologo italiano. BiografiaNato a Mottola fece gli studi superiori al Liceo Archita di Taranto. Lippolis, laureatosi all'Università degli Studi di Perugia nel 1978, si è poi specializzato presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II, ottenendo il dottorato in Archeologia nel 1987. Lippolis fu direttore del Museo Archeologico Nazionale di Taranto dal 1989 al 1995, direttore del Museo Nazionale Etrusco di Marzabotto dal 1995 al 2000. Dal 1 novembre 2001 era titolare della cattedra di Archeologia classica alla Sapienza - Università di Roma. Dal 2012 fino alla sua morte è stato direttore del Dipartimento di Archeologia classica della Sapienza[1]. Da direttore in quasi 6 anni aveva portato il dipartimento romano dal 101º al 1º posto mondiale nella classifica stilata dall'agenzia mondiale di ranking universitari Quacquarelli-Symonds.[2] Nel contempo ha partecipato e condotto numerosissime campagne di scavo in Magna Grecia e all'estero. Nel 2005 venne insignito dall’Accademia dei Lincei del premio alla carriera. Lippolis era uno studioso prolifico autore di oltre duecento pubblicazioni e fondatore di riviste specialistiche quali Taras e Thiasos. Le sue opere studiano le colonie greche nel sud Italia, compresi i siti di Salpia Vetus e Taranto. Fra i suoi libri più importanti va annoverato certamente Mysteria - Archeologia e culto del santuario di Demetra a Eleusi, Bruno Mondadori Editore, nel quale Lippolis interroga sapientemente le fonti e i luoghi cari alla dea Demetra per giungere ad un fine approfondimento sui cosiddetti Misteri Eleusini, i rituali segreti che in tutte le parti del mondo greco ricoprirono un ruolo di massima importanza religiosa. Lippolis è scomparso prematuramente per un malore improvviso la sera del 3 marzo 2018, dopo aver partecipato al talk show Le parole della Settimana di Massimo Gramellini in oda su Rai3. Vita privataResidente a Bologna, era sposato con la Professoressa Isabella Baldini, docente dell’Alma Mater Studiorum, e aveva due figlie. Opere
Note
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