Epididimite
L'epididimite è un'infiammazione dell'epididimio, ovvero del dotto che collega i testicoli con i vasi deferenti e attraverso il quale lo sperma arriva all'uretra, talvolta accompagnata da orchioepididimite, l'infiammazione del testicolo stesso.[1] EpidemiologiaTale infiammazione è frequente nei pazienti di età compresa tra i 19 e i 35 anni.[1] EziologiaGran parte delle epididimiti ha una causa batterica. Nei pazienti al di sotto dei 35 anni è spesso legata a malattie sessualmente trasmissibili, in particolar modo gonorrea e clamidia, ed avere inizio come uretrite. Nei pazienti di età superiore a 35 anni la maggior parte dei casi è legata alla presenza di colibacilli gram negativi in presenza di anomalie urologiche, cateteri permanenti o in pazienti sottoposti a procedure urologiche.[1] Esistono anche epididimiti di origine virale e micotiche, ad esempio da actinomicosi o blastomicosi, che possono essere sviluppate da persone con sistema immunitario compromesso, ad esempio affette da HIV.[1] L'epididimite gonococcica o blenorragica, è una complicazione della blenorragia ed insorge in forma acuta, mentre l'epididimite tubercolare colpisce per lo più la testa e il corpo dell'epididimio, ha un decorso subacuto.[2][3] Gonorrea e clamidia sono la causa del 50% dei casi di epididimite nei pazienti di età inferiore ai 39 anni.[4] Per le epididimiti non infettive, queste sono spesso legate ad un'irritazione chimica secondaria a reflusso urinario nell'epididimio che può verificarsi con la manovra di Valsalva o a seguito di un trauma locale.[1] In casi rari può essere legata all'assunzione di farmaci come l'amiodarone utilizzati per il trattamento delle aritmie cardiache. L'epididimite risulta essere la causa principale di dolore allo scroto negli uomini adulti e negli Stati Uniti ogni anno, circa 600.000 persone ne sono affette.[4] PatogenesiComplicanzeSe non trattata, l'epididimite può portare a:[4] ClinicaSegni e sintomiGeneralmente sono presenti dolore, che in alcuni casi si estende anche all'addome, e tumefazione monolaterale dello scroto. Nel caso di epididimiti batteriche il paziente può presentare anche febbre, nausea o sintomi urinari. Qualora la causa sia un'uretrite, può presentarsi una secrezione uretrale. Qualora si instauri la sepsi i sintomi includono febbre, tachicardia, ipotensione e stato tossico.[1] In alcuni casi il paziente può lamentare anche:[4]
DiagnosiLa diagnosi si basa su esame obiettivo che rileva gonfiore, indurimento, marcato indolenzimento e a volte anche eritema mono o bilaterale. In alcuni casi alla valutazione clinica si affiancano tampone uretrale e urinocoltura.[1] Diagnosi differenzialeLa diagnosi differenziale deve prendere in considerazione anche:[1][4]
TrattamentoTrattamento farmacologicoAl paziente vengono somministrati antibiotici e analgesici insieme all'uso del sostegno scrotale. Al paziente vengono consigliati anche gli impacchi di ghiaccio. Tra gli antibiotici più usati troviamo:[1][5]
PrognosiFattori che influiscono sulla severità della malattia sono:[6]
I pazienti con epididimite secondaria legata a malattie sessualmente trasmissibili corrono un rischio 2-3 volte superiore di sviluppare e trasmettere l'HIV.[7] La prognosi è generalmente buona anche se l'epididimite può ripresentarsi in pazienti che non seguono in modo costante le cure prescritte.[8] Note
Bibliografia
Voci correlateAltri progetti
Collegamenti esterni
|