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Esteban Vigo

Esteban Vigo
NazionalitàSpagna (bandiera) Spagna
Altezza171 cm
Peso73 kg
Calcio
RuoloAllenatore (ex centrocampista)
Termine carriera1991 - calciatore
Carriera
Squadre di club1
1972-1974Atl. Malagueño? (?)
1974-1975Atlético Marbella? (?)
1975-1977Malaga53 (7)
1977-1987Barcellona166 (18)
1987-1991Malaga109 (17)
Nazionale
1976Spagna (bandiera) Spagna olimpica3 (0)
1980Spagna (bandiera) Spagna B3 (0)
1981Spagna (bandiera) Spagna3 (0)
Carriera da allenatore
1995-1996Almería
2001-2003Barcellona C
2003-2004Xerez
2004Córdoba
2005Progresul Bucarest(vice)
2005FCU Craiova(vice)
2005-2006Dinamo Bucarest
2007UE Lleida
2008-2009Xerez
2009-2011Hércules
2012Almería
2012-2013Xerez
2021Xerez
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Esteban Vigo Benítez, noto anche solo come Esteban (Vélez-Málaga, 17 gennaio 1955), è un allenatore di calcio ed ex calciatore spagnolo, di ruolo centrocampista.

Carriera

Giocatore

Club

Dopo aver trascorso i primi anni da professionista con l'Atlético Malagueño e l'Atlético Marbella, nella stagione 1975-1976 passò al CD Málaga, con cui ottenne la promozione in Primera División grazie al 3º posto nella Segunda División 1975-1976. Ciò attirò l'attenzione del Barcellona, che lo acquistò nel dicembre 1976 per 25 milioni di pesetas;[1][2] sebbene non fosse un titolare inamovibile, restò nel club catalano per 10 anni, conquistando diversi trofei e mettendo a segno la terza rete nella vittoria per 3-1 contro lo Sporting Gijón nella finale di Coppa del Re 1980-1981.[3]

Nel 1987 ritornò al Málaga,[4] con cui trascorse gli ultimi 4 anni da calciatore professionista, ritirandosi nel 1991.

Nazionale

Con la Nazionale di calcio della Spagna ha disputato 3 partite amichevoli durante un periodo di 2 mesi nel 1981 in preparazione al campionato del mondo 1982;[5] ha inoltre rappresentato la nazione iberica nel torneo olimpico del 1976.[6]

Allenatore

Nel 1995 intraprese la carriera da allenatore in Andalusia, guidando inizialmente l'Almería,[7] e proseguendo il lavoro principalmente nella stessa regione.[8][9] A metà degli anni 2000 ebbe anche un'esperienza all'estero in alcuni club della Romania.[10][11] Nel 2009 contribuì alla promozione dello Xerez in Primera División,[12] ma nel luglio dello stesso anno si trasferì all'Hércules,[13] facendo promuovere la squadra di Alicante in Primera División dopo 13 anni.[14]

Il 21 marzo 2011 venne esonerato dall'Hércules dopo quattro sconfitte consecutive, di cui l'ultima in casa per 0-4 contro l'Osasuna.[15] Il 4 aprile 2012 venne ingaggiato nuovamente dall'Almería, sostituendo Lucas Alcaraz.[16] Nel luglio 2012 ritornò per la terza volta alla guida dello Xerez[17], venendo però esonerato prima del termine della stagione nel febbraio 2013.[18]

Il 17 febbraio 2021 è stato richiamato per la quarta volta ad allenare lo Xerez.[19] Nella Tercera División 2020-2021 ha conquistato con il club l'accesso ai playoff per la promozione in Segunda División RFEF, ma dopo l'uscita al terzo turno contro l'Asociación Deportiva Ceuta[20] si è dimesso dall'incarico.[21]

Palmarès

Giocatore

Club

Competizioni nazionali
Barcellona: 1984-1985
Barcellona: 1977-1978, 1980-1981, 1982-1983
Barcellona: 1983
Barcellona: 1983, 1986
Competizioni internazionali
Barcellona: 1978-1979, 1981-1982

Note

  1. ^ (ES) Esteban, al Barcelona (PDF), in Mundo Deportivo, 15 dicembre 1976. URL consultato il 13 agosto 2019.
  2. ^ (ES) Pellegrini vs. Drenthe, in Diario AS, 11 novembre 2010. URL consultato il 13 agosto 2019.
  3. ^ (ES) El Barcelona ganó una bonita final de Copa, in El País, 19 giugno 1981. URL consultato il 13 agosto 2019.
  4. ^ (ES) El Malága ficha a Esteban y negocia la contratación de Kubala, in El País, 12 giugno 1987. URL consultato il 13 agosto 2019.
  5. ^ (ES) 0–0: Austria-España, tal para cual, in Mundo Deportivo, 24 settembre 1981. URL consultato il 13 agosto 2019.
  6. ^ (ES) Esteban y Juanito, los espejos de Isco, in Málaga Hoy, 14 luglio 2012. URL consultato il 13 agosto 2019.
  7. ^ (ES) Esteban debutó en un banquillo profesional en Almería, in Xerezmania, 24 agosto 2012. URL consultato il 13 agosto 2019 (archiviato dall'url originale il 13 agosto 2019).
  8. ^ (ES) Esteban será presentado hoy como nuevo técnico (PDF), in Mundo Deportivo, 12 novembre 2003. URL consultato il 13 agosto 2019.
  9. ^ (ES) El Córdoba destituye a Esteban Vigo, in Cadena SER, 11 ottobre 2004. URL consultato il 13 agosto 2019.
  10. ^ (ES) Esteban, al Dinamo Bucarest (PDF), in Mundo Deportivo, 24 dicembre 2005. URL consultato il 13 agosto 2019.
  11. ^ (ES) Esteban deja Rumanía (PDF), in Mundo Deportivo, 28 febbraio 2006. URL consultato il 13 agosto 2019.
  12. ^ (ES) Esteban obra el milagro de Primera, in Diario AS, 14 giugno 2009. URL consultato il 13 agosto 2019.
  13. ^ (ES) Me van los retos, in Diario Información, 30 giugno 2009. URL consultato il 13 agosto 2019.
  14. ^ (ES) Esteban Vigo logra su segundo ascenso consecutivo, in Marca, 19 giugno 2010. URL consultato il 13 agosto 2019.
  15. ^ (EN) Vigo dismissed after thrashing, in ESPN Soccernet, 21 marzo 2011. URL consultato il 13 agosto 2019 (archiviato dall'url originale il 24 ottobre 2012).
  16. ^ (ES) Esteban Vigo, nuevo entrenador del Almería, UD Almería, 4 aprile 2012. URL consultato il 13 agosto 2019 (archiviato dall'url originale il 7 aprile 2012).
  17. ^ (ES) El Xerez hace oficial el fichaje de Esteban Vigo, in Marca, 11 luglio 2012. URL consultato il 13 agosto 2019.
  18. ^ (ES) El Xerez busca salvarse sin Esteban Vigo en el banquillo, in Marca, 18 febbraio 2013. URL consultato il 13 agosto 2019.
  19. ^ (ES) Esteban Vigo: "No ha sido difícil convencerme porque me puede más el corazón que otra cosa", Sport, 17 febbraio 2021. URL consultato il 29 novembre 2021.
  20. ^ (ES) La tragedia desembarca en La Juventud en el minuto 90 (0–1), Diario de Jerez, 5 giugno 2021. URL consultato il 29 novembre 2021.
  21. ^ (ES) Esteban Vigo no seguirá en el Xerez CD tras perder el ascenso ante la AD Ceuta FC, su ceutatv.com, Ceuta Televisión, 7 giugno 2021. URL consultato il 29 novembre 2021.

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