Fioretti è stato un centrocampista impiegato prevalentemente come regista[1][2]. Dotato di visione di gioco e precisione nei lanci[3][4], era uno specialista dei calci di punizione[3][4].
Carriera
Cresce nel Banco Roma[5], da dove si trasferisce alla Lodigiani con cui gioca due campionati di Serie C2 sotto la direzione di Guido Attardi[6]. Nella prima stagione segna un gol in 22 presenze, mentre nella seconda realizza 8 reti in 30 partite.
Lo ingaggia quindi il Barletta che lo fa debuttare in Serie B nella stagione 1987-1988[7]. Con la compagine barlettana gioca tra i cadetti per due campionati e ad ottobre del 1989 si trasferisce al Bari. Con i galletti esordisce nella massima serie, il 17 dicembre 1989 nella partita Cremonese-Bari (0-2), e a fine stagione totalizza 8 presenze con un gol[8], realizzato nel 2-2 esterno contro la Fiorentina.
A fine stagione ritorna in Serie B, passando al Pescara: in Abruzzo è un titolare fisso sia con Carlo Mazzone che con Giovanni Galeone, e gioca in totale 36 partite con 6 reti. Nella stagione successiva viene ceduto per motivi economici al Piacenza[9], neopromosso tra i cadetti: in Emilia colleziona 27 presenze e 5 gol (alternandosi al giovane emergente Daniele Moretti[1]), contribuendo alla salvezza della squadra di Luigi Cagni. Nella stagione 1992-1993, invece, disputa solamente 3 partite a causa di un grave infortunio che lo tiene fermo per tutta la stagione[3][10], proprio nell'annata della prima promozione in Serie A degli emiliani.
Nel 1993-1994 viene ceduto al Verona[11], dove si ristabilisce fisicamente[3] e mette a segno 3 reti in 28 gare di campionato. Nel 1994 si trasferisce all'ambizioso Avellino di Giuseppe Papadopulo, vestendone la fascia di capitano[3] e conquistando la promozione in Serie B; nel campionato 1995-1996 viene impiegato a singhiozzo[3] e non può evitare la retrocessione degli irpini in Serie C1.
Disputa altre due stagioni in terza serie con le maglie di Gualdo e Siena, che nel 1998 non gli rinnova il contratto[12]; nel mese di agosto viene ingaggiato dalla Pistoiese allenata da Andrea Agostinelli[2], di cui diventa leader e uomo d'esperienza[3][13]. Con i toscani conquista la sua seconda promozione in Serie B, realizzando 8 reti di cui sette nel solo girone d'andata, grazie a rigori e calci di punizione[4]; contribuisce poi alla salvezza nella stagione successiva, dopo lo spareggio contro il Cesena. Nella sua terza stagione a Pistoia è poco impiegato (una sola presenza fino a gennaio) a causa di un infortunio al ginocchio[14] e della concorrenza di Daniele Amerini e Massimiliano Allegri[15]; nel gennaio 2001 viene ceduto alla Lucchese[16] con cui disputa 5 partite nel campionato di Serie C1 2000-2001, prima di chiudere la carriera con un'ulteriore stagione in Serie C1 all'Arezzo.