La 509 è l'auto che fece dire a Gabriele D'Annunzio: «L'automobile è femminile. Questa ha la grazia, la snellezza, la vivacità di una seduttrice, ma per contro, delle donne, ha la disinvolta levità nel superare ogni scabrezza…»[1].
Storia
Al salone dell'automobile di Milano nell'aprile 1925 venne presentata un'auto che farà storia: la 509, prima utilitaria Fiat prodotta in grande serie nei nuovi stabilimenti del Lingotto. La vettura, equipaggiata da un motore di soli 990 cm³ e cambio a tre marce, ha due sole portiere e dimensioni contenute rispetto alla concorrenza, ma riesce ugualmente a offrire 4 posti. L'utilitaria viene offerta a rate mensili grazie al finanziamento della neonata SAVA. Le prime consegne alla clientela partono dall'autunno del 1925.
Dopo appena un anno la 509 è l'automobile più diffusa del paese, malgrado qualche punto debole.
La 509 A
Essendo meno affidabile della 501 nel 1926 venne presentata la 509 A. Tra le varie migliorie si segnala la testata ridisegnata, un nuovo sistema di lubrificazione e un nuovo carburatore. Adesso è più affidabile e ha 4 porte. Le carrozzerie disponibili sono la berlina, la torpedo, la cabriolet, la coupé e la spider. Sono disponibili anche le versioni S (Sportiva), la Taxi e la Commerciale.
Venne sostituita dalla Fiat 514 dopo essere stata prodotta in 92.514 esemplari.
Carrozzeria: torpedo a due porte oppure berlina a due porte, con struttura in legno e rivestimento in lamiera d'acciaio; due posti anteriori e due/tre posteriori; copertura in tela impermeabile per la torpedo
anteriori: meccanici a tamburo / posteriori: meccanici a tamburo comandati da pedale, di soccorso e stazionamento sulle ruote posteriori comandato da leva a mano
La Fiat 509 è stata per anni al servizio delle Ferrovie Complementari della Sardegna come veicolo per l'ispezione della rete ferroviaria. Lo sterzo è stato scollegato per evitare delle manovre improvvise che potevano causare dei deragliamenti. In rettilineo poteva raggiungere i 50 km/h e in curva i 40 km/h. La vettura doveva viaggiare sia in avanti sia indietro con la stessa potenza, così fu montato un invertitore di marcia sulla trasmissione. Comunque rimaneva difficile procedere in retromarcia col muso rivolto in avanti perciò venne montato un martinetto idraulico per alzare l'auto e ruotarla di 180 gradi a spinta. Attualmente uno di questi mezzi è preservato presso il Museo delle ferrovie della Sardegna[2]
La Siata allestì una versione sportiva della Fiat 509.[3]