Funicolare della Mendola
La funicolare della Mendola (in tedesco Mendelbahn) è una delle maggiori funicolari europee. Collega Caldaro, ed in particolare la sua frazione di Sant'Antonio (St. Anton in Kaltern), a quota 509 m s.l.m., con il passo della Mendola. Il dislivello di 854 metri viene superato in 12 minuti con una pendenza massima del 64%. Nel suo percorso di 2374 metri si arrampica su una parete di roccia immersa nel bosco, attraversa gallerie e ponti e raggiunge la stazione a monte (posta a 1364 m) dove si apre un panorama sull'Oltradige e la Bassa Atesina. StoriaL'infrastruttura fu ideata da Emil Strub, nell'ambito del progetto di una linea ferroviaria tra la stazione di cura di Gries (Bolzano) e la Mendola, nel quale la funicolare doveva essere l'estremo prolungamento della tranvia Dermulo-Fondo-Mendola, raggiunta dalla stazione a monte e della ferrovia Bolzano-Caldaro, che terminava proprio alla stazione di valle. Il 19 ottobre del 1903, dopo 14 mesi di lavori resi complessi dalle asperità del terreno e l'elevata pendenza, l'impianto entrò in servizio risultando una delle funicolari più lunghe e più ripide d'Europa[1]. Da allora l'esercizio proseguì regolarmente, nonostante i cali di utenza conseguenti alla chiusura dei due impianti su ferro afferenti avvenuta rispettivamente nel 1934 e nel 1971. Resasi sempre più stringente la normativa di sicurezza nel settore degli impianti a fune, la funicolare subì un importante fermo per il rinnovo degli impianti negli anni ottanta[2]; il collaudo dell'impianto avvenne nel 1987[3] mentre nuove vetture arrivarono l'anno successivo[4], così da riaprire l'impianto in tempo per i festeggiamenti dell'ottantacinquesimo anniversario[5]. Nel 1991 l'esercizio della funicolare passò in gestione alla SAD[6]. Festeggiato solennemente il proprio centenario nel 2003[7], nel 2004 la funicolare restò ferma per vari mesi a seguito di un incidente in cui perse la vita un manovratore a fine servizio, schiacciato dalla chiusura delle portiere. In data 8 maggio 2009 riprese servizio dopo un fermo durato vari mesi nel quale vennero rinnovati gli azionamenti di trazione e le cabine a cura di Doppelmayr, Leitner e Agudio. Tale intervento di rinnovo costò 2,6 milioni di euro[8] e in tale occasione fu aggiunta una fermata intermedia, collegata ad un sentiero per escursionisti. Nel 2021 sorse una contesa legale tra la provincia di Bolzano (intenzionata a passare a una gestione d'esercizio in house tramite la controllata STA) e il concessionario uscente SAD, durante la quale in alcuni momenti il servizio venne interrotto e sostituito da autobus[9]; nel mese di luglio, il TAR di Bolzano respinse il ricorso di SAD, confermando la legittimità del trasferimento dei servizi alla STA[10]. CaratteristicheL'impianto presenta una lunghezza di 2,37 chilometri; le due vetture superano un dislivello di 854 metri alla pendenza massima del 64 per cento, con un tempo di percorrenza di 12 minuti[11]. Le cabine sono lunghe 12,5 m e trasportano 80 persone ciascuna, di cui 24 a sedere[11]. Sono dotate di aria condizionata ed hanno una ampia superficie vetrata che include l'imperiale. Note
Bibliografia
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