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Genealogia deorum gentilium

(LA)

«non aliter quam si per vastum litus ingentis naufragii fragmenta colligerem sparsas, per infinita fere volumina deorum gentilium reliquias colligam, quas comperiam, et collectas evo diminutas atque semesas et fere attritas in unum genealogie corpus, quo potero ordine, ut tuo fruaris voto, redigam.»

(IT)

«non altramente, che per un vasto lido raccogliendo i fragmenti d’un gran naufragio, così raccorrò io tutte le reliquie, che troverò sparse [ne i] quasi infiniti volumi dei Dei gentili; et raccolte, et sminuite, et quasi fatte in minuzzoli, con quel ordine, ch'io potrò, acciò che tu habbi il tuo disio, in un corpo di Geneologia le ritornerò.»

Genealogia deorum gentilium
Altri titoliDe genealogiis deorum gentilium
Genealogia deorum gentilium, 1532
AutoreGiovanni Boccaccio
1ª ed. originale1360
Editio princepsVenezia, Vindelino da Spira, 1472
Generetrattato
Lingua originalelatino

La Genealogia deorum gentilium è un'opera di Giovanni Boccaccio, scritta in latino in 15 libri, in cui sono interpretati allegoricamente molti miti delle divinità pagane. Nel trattato si cerca di mettere ordine sugli aggrovigliati rapporti di parentela tra le divinità del classico pantheon dell'antica Grecia e di Roma.

Nella Prefazione l'autore asserisce di aver intrapreso il progetto su richiesta di Ugo IV di Cipro. La prima redazione del trattato, frutto di un lavoro protrattosi per un decennio, è del 1360; seguì poi una seconda edizione (1365/1370), ma successivamente Boccaccio continuò ad aggiornare l'opera fino alla propria morte (1375)[2]. L'editio princeps è del 1472, ma il successo dell'opera è legato soprattutto alla traduzione in volgare di Giuseppe Betussi, pubblicata la prima volta nel 1547 e più volte ristampata [3].

Durante la vita del Boccaccio era diffusa l'opinione che la sua opera principale e quella da cui avrebbe tratto fama fosse la Genealogia deorum gentilium, mentre le opere in volgare erano trascurate.[4]

Edizioni

  • Genealogię deorum gentilium ad Vgonem inclytum Hierusalem & Cypri regem secundum Iohannem Boccatium de certaldo liber primus incipit feliciter, Venetiis impressum, hec Vindellinus signis qui impressit ahenis se tibi commendat familiamque suam, 1472.
  • Genealogie[5] deorum gentilium libri, a cura di Vincenzo Romano, 2 voll., Bari, G. Laterza, 1951 (Scrittori d'italia, 200-201).
  • Genealogia deorum gentilium, in Opere in versi; Corbaccio; Trattatello in laude di Dante; Prose latine; Epistole, a cura di Pier Giorgio Ricci, Napoli, R. Ricciardi, 1965, pp. 894-1063.
Giovanni Boccaccio

Traduzioni

  • Geneologia degli Dei. I quindeci libri di m. Giovanni Boccaccio sopra la origine et discendenza di tutti gli Dei de' gentili, con la spositione & sensi allegorici delle fauole, & con la dichiaratione dell'historie appartenenti à detta materia. Tradotti et adornati per messer Givseppe Betvssi da Bassano, In Vinegia, al segno del pozzo, 1547 (Stampato in Vinegia, per Comino da Trino di Monferrato, 1547).

Note

  1. ^ Nella traduzione è sfuggito un piccolo errore; infatti, il genitivo deorum gentilium è riferito a reliquias e non a volumina. Parimenti, nel testo latino una virgola va messa prima e non dopo sparsas.
  2. ^ Stefano Carrai e Giorgio Inglese, La letteratura italiana del Medioevo, Carocci editore.
  3. ^ Letteratura italiana. Dizionario delle opere, Torino, Einaudi, 1999, ad vocem.
  4. ^ Bull, in Encyclopædia Britannica, p. 22.
  5. ^ Genealogie è il genitivo singolare di Genealogia secondo la grafia medievale del dittongo ae ormai pronunciato monottongato.

Bibliografia

  • Attilio Hortis, Le genealogie degli Dei, in Studj sulle opere latine del Boccaccio, Trieste, Julius Dase, 1879, pp. 155-219.
  • (FR) Généalogie des Dieux païens (Genealogia deorum gentilium), livres XIV et XV. Un manifeste pour la poésie, Traduit, présenté et annoté par Yves Delègue, Strasbourg, Presses Universitaires de Strasbourg, 2001, ISBN 286820175X.
  • Vittorio Zaccaria, Boccaccio narratore, storico, moralista e mitografo, Firenze, L. S. Olschki, 2001, ISBN 88-222-5035-4 (Contiene: Genealogie deorum gentilium, pp. 89-120; Sulla lingua delle Genealogie, pp. 138-144; Dal Petrarca alle Genealogie del Boccaccio, pp. 175-190).

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