Gerolamo Emilio Gerini, Sarassana Balakhand in thailandese (Cisano sul Neva, 1º marzo 1860 – Torino, 1913), è stato un militare italiano.
Biografia
Nato a Cisano sul Neva il 1º marzo 1860 da Carlo, professore di agraria all'Università di Torino, e Veronica Rosso, entrambi di antiche famiglie cisanesi.
Dopo gli studi primari entra, con borsa di studio ottenuta per meriti, all'Accademia militare di Modena da cui si congeda con il grado di sottotenente di fanteria nell'agosto 1879, e viene assegnato al 13º Reggimento Fanteria Pinerolo di stanza a Perugia. Nell'estate del 1881 a seguito di un mancato ritorno da una licenza alla quale non sa dare spiegazione[1], viene con sentenza del 26 gennaio 1882 del Tribunale Militare Speciale di Firenze, condannato alla dimissione e a un anno di reclusione[2].
Carriera militare in Siam
Per evitare le vicende giudiziarie Gerini decide nel settembre 1881 di trasferirsi a Bangkok, nel Siam, l'odierna Thailandia, dove grazie alla sua esperienza nel campo militare viene arruolato nell'Reale Esercito Siamese con il grado di tenente e la qualifica di istruttore.
Nel 1883 lascia l'esercito e assume l'incarico di segretario dell'allora ministro del Nord, il principe Maha Mala, zio del re Rama V Chulalongkorn. Con tale incarico viaggia e visita buona parte del Paese, acquisendo una conoscenza perfetta della lingua thai oltre che di altre lingue quali il malese e il birmano, il mon ed il khmer, e molti dialetti locali. Acquisisce inoltre una conoscenza approfondita sia del sanscrito che del pali, le lingue dei testi sacri buddhisti.
Nel 1887 è nuovamente nell'esercito siamese, con il grado di maggiore, il titolo nobiliare di Luang e l'incarico di direttore generale dell'Istruzione Militare (Sarassana Balakhand, titolo-nome siamese con il quale è meglio noto in Thailandia). Diventa il primo direttore della Royal Cadets'School (da cui traggono diretta origine sia l'attuale Royal Army Training Command che l'Università Chulachomklao e l'Accademia Militare Thailandese) e rimarrà in tale posizione sino al 1906, anno in cui lascia il servizio con una pensione reale, dopo aver asceso i vari gradi della carriera militare sino a quello di colonnello e aver ottenuto numerose onorificenze e il titolo nobiliare di Phra (secondo in ordine di importanza nella gerarchia nobiliare del tempo)
Altre professioni
Al di là della professione di direttore dell'Istruzione Militare, Gerini fu noto ed è tuttora riverito in Thailandia anche come geografo, archeologo, etnologo, linguista e storico; alcune sue opere sono ancora diffusamente studiate nel Paese.
Diresse per molti anni la rivista Yutthako, tutt'oggi il mensile ufficiale del Regio Esercito Thailandese, e contribuì a essa, per oltre vent'anni, con un numero elevatissimo di saggi e articoli sia di natura militare che spazianti nei varii e vasti campi di interesse in cui fu versato.
Assieme a due altri studiosi (Frankfurter e Carter) nel 1904, sotto l'alto patrocinio di S.A.R. il principe Vajiravudh (poi Re Rama VI) fondò la Siam Society, istituzione di rilevanza internazionale per la diffusione della cultura thailandese, tuttora attiva.
Il ritorno in Italia
Rientrato in patria, fu spesso incaricato dalla corte siamese e dal re Rama V, della cui amicizia e confidenza godeva da anni, di missioni ufficiali sia in campo diplomatico che militare, oltre che di rappresentanza del Siam in congressi di orientalisti e di archeologi.
Nel 1911, su incarico del Re Rama V, fu curatore e direttore del Padiglione del Siam all'Esposizione internazionale di Torino.
In tale anno fu insignito dal Re Vittorio Emanuele III della croce di Grande ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia.
Oltre ad essere membro onorario a vita della Siam Society, fu membro attivo e apprezzato della Royal Asia Society e della britannica Royal Geographical Society, corrispondente della École française d'Extrême-Orient, membro della italiana Società degli Orientalisti.
Nel corso della sua vita di studio raccolse una biblioteca di oltre 3 000 volumi, molti dei quali già allora rari. Tale biblioteca venne donata dagli eredi all'allora Istituto Orientale di Napoli, tale “fondo” è oggi presso l'Università degli Studi di Napoli "L'Orientale".
Morì nel 1913 a Torino di attacco cardiaco; è sepolto in Cisano sul Neva, nella tomba di famiglia.
Nel 2010, presso l'Army Training Command di Bangkok, con solenne cerimonia gli è stato dedicato un busto bronzeo all'ingresso del Palazzo del Comando, diventando così il secondo italiano, dopo Corrado Feroci (Silpa Bhirasri, fondatore dell'Università Silpakorn di Bangkok), tra i rarissimi stranieri cui sia stato riservato un tale onore in Thailandia.
Opere
Di seguito sono elencate le maggiori tra le sue numerose opere, molte delle quali scritte e pubblicate in thailandese:
- A retrospective View and Account of the Origin of the Thet Maha Chat Cerimony, 1892
- Chulakantamangala or The Tonsure Ceremony as Performed in Siam, 1893 (riedito più volte da vari editori)
- Trial by Ordeal in Siam and the Siamese Laws of Ordeals, 1896
- Shan and Siam" and "Siam's Intercourse with China - Seventh to Nineteenth Centuries, 1899
- On Siamese Proverbs and Idiomatic Expressions, 1904
- Archaeology a sinoptical Sketch, 1904
- Historical Retrospect of Junkceylon Island, Journal of Siam Society, 1905, (riedito nel 1986 per la Siam Society con il titolo Old Phuket, Historical Retrospect of Junkceylon Island)
- Researches on Ptolemy's Geography of Estern Asia (Further India and Indo-Malay Archipelago), 1909 (originariamente edito dalla Royal Asia Society congiuntamente con la Royal Geographical Society riedito poi più volte da editori vari)
- Catalogo Descrittivo della Mostra Siamese alla Esposizione Internazionale delle Industrie e del Lavoro in Torino, 1911 - Siam and Its Productions, Arts and Manufactures, 1911, (edito sia in italiano che in inglese e ri-edito nel 2000 in Bangkok per la Lotus Press)
Onorificenze
Note
- ^ Francesca B. Filippini, Titoli millantati e titoli legali, in Da Torino a Bangkok, Architetti ed ingegneri nel Regno del Siam, Venezia, Marsilio, 2008, p. 53.
- ^ Lettera del ministro della Guerra al Ministro degli Affari Esteri, Roma 30 aprile 1902, Archivio Storico Diplomatico, Roma.
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