Gianfredo Comazzi (Novara, 1º luglio1938[1]) è un imprenditoreitaliano, attivo nelle associazioni di tutela e promozione dell'industria e delle attività produttive, sia a livello locale (Novara e Piemonte), che nazionale (Confindustria).
Biografia
Figlio di Oscar e Marcellina Facchini, fratello di Adelrita, nasce a Novara nel 1938[2].
Seguendo l'esempio del padre con l'impegno nel mondo cattolico, dal 1967 al 1970 è presidente dell'Unione Uomini dell'Azione Cattolica (UUACI) per la diocesi di Novara, assieme a Maria Settembri per l'Unione Donne (UDACI)[4][5].
Anni '70
Negli anni '70, dopo la costruzione dell'impianto di Garbagna Novarese, con la sorella Adelrita succede al padre alla direzione dell'azienda metalmeccanica di famiglia, la Metro-Com Engineering[2], di cui è da allora ai vertici, nel ruolo di presidente o amministratore delegato[6][3][7].
Dal 1979 al 1982 è presidente di Italy Export, il consorzio per l'esportazione industriale della provincia di Novara che opera con la collaborazione della Camera di Commercio e
dell'Associazione Industriali[3][8].
Anni '80 e '90
Nel 1982, subentrando a Guglielmo Agradi, è eletto presidente dell'Associazione Industriali di Novara (AIN), riconfermato nel 1984, nel 1986 passa il testimone a Cesare Ponti[9][10]. Due punti cardine del suo mandato sono la valorizzazione del Novarese come cerniera tra Piemonte e Lombardia e l'integrazione del mondo della scuola e dell'industria[11][12][13][14]. Nell'ambito della stessa associazione aveva in precedenza ricoperto il ruolo di presidente del Gruppo Giovani[3] e nel 1990 è nominato responsabile dei rapporti scuola-industria[15].
Nel 1986, conclusa la presidenza dell'AIN, entra nella giunta della Camera di Commercio di Novara[16].
Negli stessi anni il coinvolgimento nelle associazioni degli industriali si espande a livello regionale, ricoprendo tra il 1983 e il 1989 la carica di vicepresidente della Federazione delle Associazioni industriali del Piemonte[3], e nazionale, entrando nel 1981 nella giunta di Federexport (la federazione nazionale dei Consorzi di promozione delle esportazioni aderente al sistema Confindustria)[17] e divenendone presidente dai primi anni '90[18][19][6][3][20] al 2014, quando gli subentra il marchigiano Luciano Brandoni[21]. Durante la sua presidenza propugna e nel 2001 ottiene la collaborazione con l'Istituto per il Commercio Estero (ICE) di Roma (di cui è stato tra l'altro membro della commissione consultiva e docente di alcuni corsi di formazione mediante il CorCE[3]), per rendere più incisiva l'attività di promozione del commercio delle aziende italiane all'estero[22].
Per Confindustria ricopre inoltre l'incarico di consigliere del comitato centrale della Piccola Industria, di membro del comitato tecnico confederale Scuola, Formazione e Ricerca e di membro della commissione dell'internazionalizzazione[3][6].
Parallelamente alle attività a livello regionale e nazionale menzionate, negli anni '80 e '90 amministra realtà assai più circoscritte della sua città natale, quali la Società Gestione Periodici, editrice del Corriere di Novara[23], e la Pia Casa della Divina Provvidenza, fondata dal padre[3][24].
Nel 1993 la Democrazia Cristiana novarese gli offre la candidatura a sindaco, che tuttavia cortesemente rifiuta, dato il poco tempo lasciato dalla professione e dall'incarico in Confindustria[25][26].
Anni 2000
Dal 2001 al 2004 torna al timone dell'AIN, riassumendone la presidenza e puntando a consolidare il ruolo di cerniera dell'area Novarese fra il triangolo industriale Torino-Milano-Genova e l'Europa[3].
Al contempo prosegue l'opera per la Camera di Commercio di Novara, presiedendone l'azienda speciale EVAET (Ente di Valorizzazione Attività Economiche e Turistiche)[3].
Al termine del mandato presso l'AIN è eletto presidente della stessa Camera di Commercio[3][27], per la quale, fra le altre cose, nel 2006 approva l'adesione alla Camera Arbitrale del Piemonte[28]. Sempre nel contesto delle attività della Camera, nel 2005 è chiamato a dirigere il Comitato Malpensa[3][29], organismo che riunisce le Camere di Commercio di Novara, Milano e Varese allo scopo di promuovere il potenziamento dell'aeroporto omonimo verso il traffico intercontinentale, quale perno dello sviluppo dell'area lombardo-piemontese. In tale ruolo si ricorda la battaglia di Comazzi contro il declassamento di Malpensa a favore dell'aeroporto di romano di Fiumicino[30].
Famiglia
È sposato con Margherita Castano, membro del club novarese della Soroptimist International e del Comitato di Novara della Croce Rossa Italiana, organizzazioni in cui ha ricoperto diversi ruoli dirigenziali[31][32]. Hanno due figli, Oscar e Maria Cristina, nati rispettivamente nel 1967 e nel 1971[3][33][34].
«Su proposta della Presidenza del Consiglio dei Ministri» — 2 giugno 2015[36][37]
Riconoscimenti
Nel 2007 è nominato tra i Novaresi dell'anno, assieme al giornalista Gigi Santoro e ad Andrea Lebra, presidente dell'associazione "Liberazione e speranza"[3].
Note
^Supplemento ordinario n. 42, in Gazzetta Ufficiale, n. 166 (serie generale), 20 luglio 2015, p. 4. URL consultato il 25 dicembre 2023.