Gigha
Gigha (pron.: /'gi:ə/[1][2]; in gaelico scozzese: Giogha[1][3][4], pron.: /ˈkʲi.ə/; 13,95 km²[3][5]) è un'isola sull'Oceano Atlantico della Scozia nord-occidentale, facente parte dell'arcipelago delle isole Ebridi Interne e - dal punto di vista amministrativo - dell'area dell'Argyll e Bute. È la più meridionale del gruppo delle Ebridi Interne Meridionali[5]; conta una popolazione di circa 150-160 abitanti[1][3]. Centro principale dell'isola è Ardminish.[1][2][3] L'isola è di proprietà del The Isle of Gigha Heritage.[3] EtimologiaIl toponimo Gigha/Giogha deriva dall'antico nordico Guðey[1] e significa forse "isola di Dio"[4] o "isola buona"[1]. GeografiaCollocazioneGigha si trova a 3 km dalla terraferma[2], al largo della penisola di Kintyre[1][2][3], da cui è separata dal Gigha Sound[3] Dimensioni e territorioL'isola misura circa 10 km da nord a sud.[1][3] GeologiaL'isola è composta da rocce vulcaniche e metamorfiche.[3] DemografiaAl censimento del 2011, l'isola di Gigha contava una popolazione pari a 163 abitanti.[3] L'isola ha conosciuto un nuovo incremento demografico rispetto al 2001, quando la popolazione era scesa a 110 abitanti[1][3], ovvero in netto calo rispetto al 1991, quando contava 143 abitanti[3] e al 1981, quando ne contava 153[3]. L'apice demografico fu raggiunto nel 1841, quando la popolazione era pari a 550 abitanti.[1] StoriaL'isola è menzionata come Guðey nel 1263, quando fu visitata dal re norvegese Hákon.[1] Nel XIV secolo, l'isola di Gigha divenne di proprietà della famiglia MacDonald.[3] Nel 1449, parte dell'isola divenne però di proprietà della famiglia McNeills[3], che ne divennero gli unici proprietari nel 1493[3] In seguito, tornò per un periodo (1554-1590) di proprietà dei MacDonald[3], prima di tornare nuovamente sotto il controllo dei McNeills[3]. Successivi proprietari dell'isola furono la famiglia Scarlett (dal 1865) e James Horlick (dal 1844).[3] L'ultimo privato a possedere Gigha fu un uomo d'affare di nome Derek Holt, da cui, nel 2002, gli abitanti si comprarono l'isola per 4 milioni di sterline[3], promuovendo una vera e propria rinascita economica, sociale ed ambientale grazie a: -la rilocalizzazione della produzione agricola, -un programma di compravendita di alloggi a prezzi abbordabili -la promozione di attività turistiche responsabili e sostenibili. Successivamente gli abitanti finanziarono la costruzione del primo parco eolico cooperativo della Scozia che fornisce energia elettrica al paese e gli eccessi vengono venduti alla rete nazionale. In pochi anni gli abitanti sono riusciti ad arrestare la decrescita demografica e il declino economico che affliggeva l'isola da molti anni. Monumenti e luoghi d'interesseKilchattan ChapelTra i principali monumenti dell'isola, figurano le rovine della Kichattan Chapel, un edificio religioso risalente al XIII secolo e situato ad Ardminish.[3] Achamore HouseAltro edificio d'interesse è l'Achamore House, che fu costruito nel 1884 per il Capitano James Scarlett[1] e ricostruito dopo un incendio nel 1896[1]. L'edificio circondato da giardini, appartenne in seguito a Sir James Horlick, che aveva acquisito l'isola nel 1944[2][3] TrasportiL'isola è raggiungibile via traghetto dalla località di Tayinloan, nella penisola di Kintyre.[1][2][3] NoteAltri progetti
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