Gli intrusi a palazzo
Gli intrusi a palazzo (Rogues in the House) è un racconto fantasy facente parte del ciclo di Conan il barbaro dello scrittore Robert E. Howard scritto nel gennaio del 1934. È uno dei primi racconti che vedono come protagonista Conan, in questa occasione ancora giovane e in cerca di avventure. Edito in Italia con questo titolo a partire dal 1976, venne ripubblicato nel 1990 anche come Malfattori a palazzo. TramaNabonidus, il Prete Rosso, è un uomo avido e potente. Grazie alla sua grande influenza egli usa il popolo e il re come burattini per i suoi scopi. I suoi avversari sono destinati ad essere eliminati e Murilo, nobile vicino al re, è il prossimo. Però, vista la posizione di rilievo del giovane, il Prete deve agire cautamente e decide di dargli un avvertimento. Murilo trova casualmente l'orecchio mozzato di un suo conoscente e tutti i dubbi e le paure che aveva diventano realtà. Sa che, se non fugge, l'indomani verrà fatto arrestare dalle guardie di Nabonidus e verrà giustiziato. Ad un certo punto l'attenzione della bestia viene attratta da altri intrusi nel palazzo e lascia la sua posizione. Il Prete corre subito verso l'uscita, ora libera, per cercare una fuga. Ma Thak, una volta liberatosi degli intrusi, torna indietro. Ora i tre sono in trappola perché trovano tutte le porte serrate e non resta altro da fare che affrontare il terribile animale. Conan, armato solo di un coltello, salta sulle spalle della belva ed inizia una lotta furiosa. Numerose sono le pugnalate subite, ma Thak sembra invulnerabile. Murilo allora riesce a tirare un mobile in testa all'animale e Conan, approfittandone, infila la sua lama fino all'elsa nel cuore dello scimmione impazzito. L'incubo sembra finito, ma Nabonidus, scampato il pericolo, imprigiona i due uomini in una stanza dove un'orribile trappola attende solo di essere attivata. Conan però, grazie ai suoi riflessi fulminei, afferra uno sgabello e lo lancia con forza, uccidendo il Prete Rosso prima che questi riesca nel suo malvagio intento. Conan e Murilo sono salvi e la loro avventura è finalmente conclusa. Murilo ringrazia il barbaro per il suo prezioso aiuto e gli chiede cosa farà ora, visto che in città è ancora ricercato. Egli risponde che, stanco di quel posto, ci sono ancora molte strade da percorrere prima di incamminarsi sul quella intrapresa da Nabonidus in quella notte. Edizioni
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