Nato da padre ungherese di origine croata (cognome originario Stefancsics) e da madre italiana, passò la giovinezza a Budapest dove iniziò anche a studiare giurisprudenza.[3]
Caratteristiche tecniche
Giocatore
Era un centravanti con un'ottima media realizzativa.[3]
Carriera
Giocatore
Club
Inizialmente Sárosi giocò in varie posizioni nel Ferencvárosi TC e nella nazionale ungherese. Pur essendo essenzialmente un attaccante, poteva giocare anche come difensore centrale. Vinse con il Ferencvárosi TC cinque campionati tra il 1932 e il 1941, oltre alla Coppa dell'Europa Centrale 1937, quando, sotto una pioggia battente, segnò da capitano 3 gol nella vittoria della squadra contro la Lazio per 5-4.[4]
Nazionale
Ha giocato in totale 62 partite con la nazionale magiara segnando 42 gol, dall'esordio il 21 maggio 1931 a Belgrado contro la Jugoslavia; tra le sue gare in nazionale va ricordata la partita di Coppa Internazionale del 19 settembre 1937 a Budapest contro la Cecoslovacchia, vinta dagli ungheresi per 8–3, quando in 51 minuti, tra il 34' e l'85', segnò 7 reti. La sua ultima partita in nazionale fu da lui disputata il 7 novembre 1943, ancora a Belgrado, contro la rappresentativa della Svezia.
Ai Mondiali ha segnato 6 gol in totale, di cui 1 nell'edizione del 1934 e 5 in quella del 1938 con la fascia di capitano della nazionale ungherese, compreso quello segnato nella finale contro l'Italia, persa per 2-4. Avendo realizzato un gol anche negli ottavi, nei quarti e nelle semifinali del Mondiale 1938, è uno dei tre giocatori, insieme all'uruguayano Ghiggia e al brasiliano Jairzinho, ad aver segnato almeno un gol in ogni partita di un'edizione della rassegna iridata, finale compresa.
Allenatore
Terminata la carriera agonistica da calciatore, Sárosi si trasferì in Italia nel 1947 e intraprese quella di allenatore di diverse squadre, tra cui il Bologna, la Lucchese Libertas (dove fu esonerato all'undicesima giornata dopo la sconfitta casalinga contro l'Udinese e sostituito da Ivo Fiorentini, a cui subentrò alla quinta giornata di ritorno)[5] il Bari, la Juventus (con la quale vinse lo scudetto 1951-1952), il Genoa (dove curò a lungo anche il vivaio giovanile), la Roma, e il Brescia. Ebbe una breve esperienza in Svizzera al Lugano.