Nato verso alla fine del XVIII secolo, in Svizzera, Heinrich Hoessli è un semplice modista di Glarona, una cittadina sul fiume Linth, capoluogo del cantone omonimo, a 30 km dal Liechtenstein, dov'è fiorente l'industria tessile.
Hoessli non va a scuola, e per tutta la vita rimpiange la mancanza di una istruzione che avrebbe senz'altro messo a profitto.
La condanna a morte di Franz Desgouttes, un dottore in legge di Berna, lo sconvolge al punto da spingerlo a studiare "l'enigma di una tale esistenza", come lui definisce quella che ancora è chiamata "sodomia". Desgouttes viene giustiziato in maniera raccapricciante sulla "ruota di Aarwangen" (nel cantone di Berna), dove gli spezzano le ossa il 30 settembre del 1817. Il dottore ha ucciso il suo segretario e amante, Daniel Hemmeler, forse per gelosia, forse per l'ostracismo sociale nel quale ha vissuto questa relazione.
Hoessli si sposa con Elisabeth Grebel nel 1811, a 27 anni, ed ha due figli maschi che emigreranno in America.
Non si sa se fosse omosessuale (Havelock Ellis sospettava che fosse bisessuale), ma senz'altro lo è il figlio più giovane, Johann Ulrich, che morirà nel 1854, sulla nave che lo riporta in Europa.
Sarà proprio questo anonimo personaggio che scrive in una località sperduta tra le montagne della Svizzera, a tracciare il primo parallelo fra la persecuzione delle streghe e lo sterminio dei sodomiti. Viaggia, anche, e cerca di conoscere persone che gli possano insegnare qualcosa. Stringe un rapporto di amicizia con il pastore protestante Bernhard Freuler di Wülflingen, che conosce il latino, il greco, l'ebraico ed il sanscrito, oltre a varie lingue moderne. Forse è proprio costui che gli fornisce i primi fondamentali testi dai quali Hoessli parte alla conoscenza della sodomia.
In un'epoca in cui ancora esistono la tortura e la pena di morte contro certe pratiche, l'autodidatta Hössli afferma con decisione che l'amore sessual-contrario (zweigeschlechtlich) non è un vizio, anzi, è un sentimento sul quale si sono accumulate "le più grandi bugie mai stampate", e rientra nella "natura, perché così è sempre stato e per questa ragione non potrà mai cessare di esistere nella stessa razza umana".
Con queste parole si esprime nel secondo volume di Eros, pubblicato nel 1838 con la casa editrice C. P. Scheitlin di San Gallo, e quasi subito sequestrato e bandito dal cantone di Glarus per l'intervento persecutorio e ossessivo dei preti che, dopo questo fatto, prende a odiare con passione.
Nelle sue intenzioni, l'opera si deve comporre di tre volumi, ma non riuscirà mai a completarla. Nonostante ciò, Havelock Ellis definisce il suo come "il primo serio tentativo di affrontare il problema dell'omosessualità dai tempi del Simposio di Platone" (Studies in the Psychology of Sex, Sexual Inversion).
Opere
Heinrich Hössli, Eros. Die Männerliebe der Griechen, ihre Beziehungen zur Geschichte, Erziehung, Literatur und Gesetzgebung aller Zeiten, Rosa Winkel Verlag, Berlin 1996 (3 volumi). ISBN 3861490552
Bibliografia
Gert Hekma,Sodomites, Platonic lovers, contrary lovers: the backgrounds of the modern homosexual, "Journal of Homosexuality", XVI 1988, numeri 1-2.
Warren Johansson, "Hössli, Heinrich" in: Wayne Dynes, (cur.), Encyclopedia of Homosexuality, Garland, New York 1990.
Hubert Kennedy, Review of Eros: Die Männerliebe der Griechen, ihre Beziehungen zur Geschichte, Erziehung, Literatur und Gesetzbebung aller Zeiten, "Journal of Homosexuality", XXXV 1998, n. 2.