Henri[1] Marteau nacque a Reims, in Francia. Era di origine franco-tedesca.[2] Iniziò a studiare il violino col padre.
Camillo Sivori, ascoltò Henri in giovane età e probabilmente gli diede qualche lezione.[3] Marteau proseguì gli studi con Hubert Léonard e Jules Garcin al Conservatorio di Parigi[4]
Debuttò nel 1884 sotto la direzione di Hans Richter. Nel 1892 ottenne il premier prix al Conservatorio di Parigi. Seguirono una serie di tournée in Europa e negli Stati Uniti.
Entro a far parte dell’Accademia svedese di musica nel 1900,[2] ma dal 1901 si trasferì a Ginevra per dedicarsi all'insegnamento. Marteau prese il posto di Joseph Joachim alla Hochschule di Berlino, dove insegnò fino al 1914; dopo essere stato espulso dalla Germania, Marteau si trasferì in Svezia. A Berlino, costituì un’altra formazione per quartetto d'archi. Nel 1920 assunse la cittadinanza svedese[2]
Nel dopoguerra, oltre all’attività di concertista, proseguì l’insegnamento a Praga, poi a Lipsia, e successivamente a Dresda.[2]
Marteau è stato anche un compositore; ha pubblicato circa 43 composizioni. Diversi compositori hanno scritto appositamente per lui ed alcune di queste composizioni sono state suonate in prima esecuzione dallo stesso Marteau. Morì a Lichtenberg in Baviera il 3 ottobre 1934.
^abcd-, voce Henry Marteau, in Dizionario Enciclopedico Universale della Musica e dei Musicisti, p. 678
^Cfr. Flavio Menardi Noguera, Camillo Sivori, La vita, i concerti, le musiche, Genova, Graphos, 1991, p. 162
^Alberto Bachmann, Henri Marteau, in An Encyclopedia of the Violin, p. 378
Bibliografia
Alberto Bachmann, Henri Marteau, in An Encyclopedia of the Violin, introduction by Eugène Ysaÿe; translated by Frederick H. Martens; edited by Albert E. Wier, New York, 1925; rist. Mineola-New York, Dover publications, 2008, p. 378
-, voce Henry Marteau, in Dizionario Enciclopedico Universale della Musica e dei Musicisti (diretto da Alberto Basso), Utet, Torino, Le Biografie, Vol. IV, 1986, p. 678
Philippe Borer, La Pagina e l'Archetto, bibliografia violinistica storico-tecnica e studi effettuati su Niccolò Paganini, Genova, Comune di Genova, 2003, p. 50