Ugo Eugenio Prat[8] nacque a Rimini il 15 giugno del 1927, figlio di Rolando Prat[9][10], capo squadra[11] della MVSN di origini provenzali ed inglesi da parte di padre, morto nel 1942 in un campo di concentramentofrancese dopo essere stato preso prigioniero in Africa orientale, e di Evelina Genero, figlia del poeta dialettale veneziano di origini marraneEugenio Genero, che Pratt citerà in Corte Sconta detta Arcana. La sua vita si sviluppò soprattutto intorno alla città di Venezia, con cui ebbe un forte legame e ove sono ambientati due suoi fumetti, L'angelo della finestra d'oriente e Favola di Venezia. È proprio qui che fece il suo esordio nel 1943. In precedenza aveva soggiornato sei anni con la famiglia nell'Africa Orientale Italiana. Il nonno di Pratt, cresciuto ugualmente a Venezia, era di origine inglese e francese, mentre la nonna veniva dalla Turchia.
Seconda guerra mondiale
Allo scoppio della seconda guerra mondiale la famiglia di Prat si trovava nell'Africa Orientale Italiana, dove il padre prestava servizio nella MVSN. Nel 1941 alla caduta dell'Africa Orientale Italiana la famiglia Prat fu internata in un campo di concentramento a Dire Daua dove il padre morì nel 1942.[12] Un anno dopo Pratt poté rientrare in Italia grazie all'intervento a favore dei prigionieri della Croce Rossa e a Città di Castello frequentò fino a settembre un collegio militare. Nel 1943, dopo l'armistizio di Cassibile, aderì alla Repubblica Sociale Italiana e fu per breve tempo marò della Xª Flottiglia MAS militando nel Battaglione Lupo finché la nonna lo costrinse a ritornare a casa.[12][13] Nell'autunno del 1944 rischiò invece di essere fucilato dalle SS, che temevano fosse una spia sudafricana. Nel 1945 raggiunse gli angloamericani e fu impiegato da questi come interprete per le armate Alleate, organizzandovi a Venezia degli spettacoli.[14]
La rivista attirò numerosi giovani talenti come Dino Battaglia, Rinaldo D'Ami, Giorgio Bellavitis, mentre il personaggio di Asso di Picche riscuoteva sempre maggior successo, soprattutto in Argentina. Pratt vi si trasferì su invito della Editorial Abril con altri amici del "Gruppo di Venezia", e risiedette nella città di Buenos Aires per tredici anni.
Il suo tratto cominciò a fare proseliti, tanto che Pratt, prima con Alberto Breccia, quindi in Brasile, tenne dei corsi di disegno presso la Escuela Panamericana de Arte diretta da Enrique Lipszyc, alternando l'attività didattica con frequenti escursioni in Amazzonia, nel Mato Grosso e in altri luoghi esotici.
In quello stesso periodo realizzò anche il suo primo fumetto completo, Anna nella giungla. Questa serie di quattro storie, che presentava ancora pesanti influenze di Oesterheld, si pone come omaggio a quell'avventura classica con la quale si era formato negli anni giovanili e le cui atmosfere avrebbe riportato nelle due seguenti opere complete, Capitan Cormorant e Wheeling. Quest'ultima è un vero e proprio romanzo-fiume ispirato alle opere di Zane Grey e Kenneth Roberts, che mescola con metodica precisione fatti storici e fantasia, pratica che Pratt avrebbe raffinato più avanti con Corto Maltese.
Per alcuni anni ha insegnato disegno a Buenos Aires e recentemente sono stati pubblicati alcuni bozzetti di quell'attività.
Tra il 1959 e il 1960 Pratt si trasferì a Londra dove disegnò una serie di brevi storie di guerra per Fleetway Publications (in Italia pubblicate sulla collana Eroica e Supereroica); quindi, senza successo, tentò la via degli Stati Uniti, per poi tornare in Sudamerica, da cui ritornò in Italia nel 1962. Qui incominciò a collaborare proficuamente con Il Corriere dei Piccoli per il quale, tra le altre cose, realizzò le riduzioni a fumetti di numerosi romanzi della letteratura per ragazzi, come L'isola del tesoro e Il ragazzo rapito di Robert Louis Stevenson, entrambe sceneggiate da Mino Milani, e diede vita, ancora assieme ad Alberto Ongaro, al suo secondo giustiziere mascherato, emulo e prosecutore dell'Asso di Picche, L'Ombra.
La svolta importante nella sua carriera avvenne con l'incontro con l'imprenditore ed editore genovese Florenzo Ivaldi.[15] Era il 1967 e i due decisero di aprire una rivista dal titolo Sgt. Kirk, dove pubblicare le storie argentine del cartoonist, alcuni classici americani e degli inediti. Sul numero 1, il primo inedito a esordire fu proprio Una ballata del mare salato, la prima avventura di Corto Maltese, il più famoso e importante personaggio di Pratt. La narrazione, come la maggior parte delle avventure del suo personaggio, rimanda la memoria ai grandi romanzi d'avventura di Conrad, Melville, Lewis, Cooper, Dumas, che tanto successo e tanta fama hanno avuto presso generazioni di lettori. Ma soprattutto, a ispirare Pratt per questa storia fu La laguna azzurra di Henry De Vere Stacpoole,. Questa prima storia, autentica pietra miliare del fumetto, fu successivamente ristampata anche sulle pagine del Corriere dei Piccoli. Nel 1969 lavorò con Mino Milani, sempre per il Corriere dei Piccoli, all'adattamento dei romanzi Le tigri di Mompracem e La riconquista di Mompracem di Emilio Salgari, che non fu completato. Le due storie incomplete sono state ritrovate da Alfredo Castelli e pubblicate in volume nel 2009.
«La parola evasione che dà tanto fastidio ai materialisti storici, significa scappare da qualche cosa; l'avventura è cercare qualche cosa, che può essere bella o pericolosa, ma che vale la pena di vivere...»
A metà degli anni settanta, a Venezia, Hugo Pratt strinse grande amicizia con il giovane Lele Vianello che, assorbendone la tecnica e lo stile, diventò suo braccio destro collaborando graficamente alle sue opere. Nel borgo di Malamocco a Venezia si forma un gruppo di disegnatori di cui oltre a Pratt e Vianello fa parte anche Guido Fuga.
Nel 1974 Pratt cominciò a disegnare Corte Sconta detta Arcana, operando un primo notevole cambiamento stilistico in direzione della semplificazione: "Vorrei arrivare a dire tutto con una linea", ripeteva - e da allora le storie di Corto ebbero sempre la forma di romanzi a fumetti più o meno lunghi. Alcuni di loro si affermarono presto come classici assoluti del fumetto (il già citato Corte Sconta, Favola di Venezia, La casa dorata di Samarcanda). La serie termina con Mū - la città perduta, disegnato nel 1988 e pubblicato in volume nel 1992.
Il "maestro di Malamocco" (come lo definì Oreste Del Buono) aveva però in mente un altro capitolo per la saga del marinaio con l'orecchino e che sarebbe stata la continuazione de La giovinezza, opera del 1981 nella quale si narrava una parte dell'adolescenza del protagonista. La casuale scoperta di un pugno di strisce, tredici in tutto, con dialoghi solo abbozzati, avvenuta nel settembre del 2005 da parte della figlia di Pratt rovistando dentro una rivista, ne è la prova.
Attraverso le avventure del suo marinaio, Pratt si affermò come uno dei più importanti autori di fumetti al mondo. Il suo immaginario così colto e popolare al contempo, la perenne ricerca di uno stile grafico essenziale ed espressivo (tenendo sempre a mente la lezione del maestro Milton Caniff e costeggiando, per certi versi, le soluzioni della "linea chiara" franco-belga), la consumata abilità narrativa lo rendono un punto di riferimento per chi voglia studiare le possibilità espressive della "letteratura disegnata" (orgogliosa definizione data dallo stesso Pratt, che comunque preferiva farsi chiamare "fumettaro").
Il 24 aprile 1987, Pratt cede a Cong Sa[21] la proprietà e l'esclusiva dell'esercizio del diritto d'autore di tutta la sua produzione, passata e futura.[22]
Il nonno e il padre di Pratt furono massoni[23], e Hugo Pratt fu membro della Gran Loggia d'Italia degli Alam[24], dove fu iniziato apprendista massone nella Loggia "Hermes" all'Oriente di Venezia il 19 novembre 1976, passato compagno il 27 aprile 1977, e poi maestro massone il 26 novembre 1977. Entrò negli alti gradi del Rito Scozzese Antico e Accettato l'11 novembre 1989, nella Loggia di perfezione "La Serenissima", del Supremo Consiglio d'Italia, durante una cerimonia svoltasi a Nizza in comune con la Loggia di perfezione "L'Olivier secret", del Grand Collège des Rites (Gran Collegio dei Riti) del Grande Oriente di Francia[25], sebbene non abbia mai voluto rivelare tale appartenenza nemmeno agli amici più intimi.[26]
Negli anni si sono susseguite generazioni di autori, appassionati di fumetto o semplici fan che hanno voluto tributare a Pratt o a Corto Maltese, il suo personaggio più famoso, un omaggio, sia quando Pratt era ancora in vita sia dopo la sua morte.
Tra queste la saga di Giuseppe Bergman, scritte e disegnate da Milo Manara, grande amico e, per sua stessa affermazione, allievo di Pratt: in queste, il protagonista Giuseppe Bergman viene istruito "all'avventura" da un creatore di avventure di nome HP, uguale in tutto e per tutto al Maestro veneziano. Sempre dello stesso Manara si può ricordare Tribute for Corto, scritto e disegnato dopo la morte del creatore del marinaio con l'orecchino. In particolare per quanto riguarda Corto, gli omaggi, specialmente da parte disegnatori, ma anche di scrittori e giornalisti, sono numerosissimi: Dino Battaglia, Andrea Pazienza, Vittorio Giardino, Vincenzo Mollica, Umberto Eco, Christian Kracht, Stefano Babini.
Nel 1971, il regista e critico cinematografico Ernesto G. Laura dedica a Pratt il cortometraggio documentario I mari della mia fantasia, che illustra il lavoro del disegnatore.
Nel 2017, viene pubblicata su Topolino la storia Topo Maltese, una ballata del topo salato, omaggio a Corto Maltese e alla sua prima avventura in occasione dei 50 anni della pubblicazione della stessa, per i testi di Bruno Enna e i disegni di Giorgio Cavazzano.[31]
Nel 2005, a dieci anni dalla morte, gli è stato assegnato il premio Eisner (sezione Hall of Fame), uno dei più prestigiosi riconoscimenti statunitensi riguardanti il mondo dei fumetti.
^Cartoonist globale - ilSole24ORE, su lucaboschi.nova100.ilsole24ore.com. URL consultato il 6 novembre 2013 (archiviato dall'url originale il 9 aprile 2012).
^Tutto ricominciò con un’estate indiana, su rizzolilizard.rizzolilibri.it. URL consultato il 21 gennaio 2023 (archiviato dall'url originale il 21 gennaio 2023).
^El Gaucho, su rizzolilizard.rizzolilibri.it. URL consultato il 21 gennaio 2023 (archiviato dall'url originale il 21 gennaio 2023).
^Cf.: Luigi Pruneti, Il coraggio di sognare. Hugo Pratt tra avventura e mistero, Tipheret, Acireale-Roma, 2013.
^Corto Maltese et les secrets de l'initiation - Imaginaires et Franc-Maçonnerie - A Venise autour de Hugo Pratt, Musée de la Franc-Maçonnerie, Parigi, 2012. pagina 24.
^Le palmarès 1988, su toutenbd.com. URL consultato il 6 novembre 2013 (archiviato dall'url originale il 7 febbraio 2012).
Bibliografia
Fonti
Il contributo iniziale per questo articolo è una sintesi tra l'articolo on-line (Hugo Pratt) presente su Fondazione Franco Fossati) e quello edito sul primo volume della serie I Classici del Fumetto di Repubblica, dedicato a Corto Maltese.