Hélène Jourdan-Morhange studiò al Conservatorio di Parigi con Édouard Nadaud,[1] ottenendo il Premier Prix nel 1906. Nata Hélène Morhange, sposò il pittore francese Jacques-Jean-Raoul Jourdan[2] e da lui prese il secondo cognome. Fu un'autorevole interprete delle opere dei contemporanei francesi tra i quali Arthur Honegger, Gabriel Fauré, Florent Schmitt e Paul Paray.[3]
Nel 1917 Jourdan-Morhange conobbe Ravel dopo un’esecuzione del suo Trio; diventarono amici e da allora la Jourdan-Morhange fu una delle sue interpreti predilette. Ravel le affidò la prima esecuzione della Sonata per violino e violoncello (1922, con Maurice Maréchal al violoncello), e della Berceuse sur le nom de Gabriel Fauré. La genesi di Tzigane di Ravel coinvolse due violiniste; anche se dedicata e pensata per Jelly d'Arányi, i consigli di Hélène Jourdan-Morhange furono determinanti nella redazione della parte del violino.[4]
A metà degli anni Venti iniziarono i primi sintomi di un'artrite alle mani, e Jourdan-Morhange dovette rinunciare ad esibirsi in pubblico. Nel 1927, Ravel le dedicò la sua seconda Sonata per violino e pianoforte.[5]
Jourdan-Morhange fu la compagna e poi la sposa del pittore e incisore Luc-Albert Moreau (1882-1948).[6]
Dopo il 1940, lavorò come critico musicale per diversi periodici francesi, e dopo la Liberazione, produsse trasmissioni musicali per la radio francese (RDF). Lasciò diversi scritti in ambito musicale dedicati a Ravel e alla musica francese. Curò le note di molte registrazioni pubblicate da etichette discografiche francesi su 78 giri e poi su long playing. Fece parte della giuria di concorsi internazionali a Varsavia, Mosca e Parigi.[7]
Opere dedicate
Paul Paray, Sonate en ut mineur (violino e pianoforte) (1908) “À Mademoiselle Hélène Morhange”
Francis Poulenc, Sonate (violino e pianoforte) (1918) (perduta)[8]
Florent Schmitt, Sonate libre en deux parties enchaînées (ad modum clementis aquæ), Op.68 (violino e pianoforte) (1920) “À Madame Hélène Jourdan-Morhange”
Maurice Ravel, Sonate (violino e pianoforte) (1927) “À Hélène Jourdan-Morhange”
Scritti e interviste
Ravel et nous: l'homme, l'ami, le musicien, prefazione di Colette, Ginevra, Éditions du Milieu du Monde, 1945; tr. it., Ravel, Milano, Nuova Accademia, 1960
Ravel d'après Ravel (in collaborazione con Vlado Perlemuter), Losanna, Éditions du Cervin, 1953
Mes amis musiciens (Lettera-prefazione di Jean Cocteau), Parigi, Éditeurs Français Réunis, 1955
Note
^Édouard Nadaud (1862-1928), allievo di Charles Dancla e a sua volta professore al Conservatorio di Parigi
^-, voce Jourdan-Morhange Hélène, in Dizionario Enciclopedico Universale della Musica e dei Musicisti, 1986, p. 37
^Cfr. C. B. Schmidt, The Music of Francis Poulenc, p.29
Bibliografia
Vladimir Jankélévitch, Ravel, coll. “Solfèges”, Parigi, Le Seuil, 1956
-, voce Jourdan-Morhange Hélène, in Dizionario Enciclopedico Universale della Musica e dei Musicisti (diretto da Alberto Basso), Utet, Torino, Le Biografie, Vol. IV, 1986, p. 37
Arbie Orenstein (a cura di), A Ravel Reader, Correspondence, Articles, Interviews, New York, Columbia University Press, 1990 [edizione italiana in due volumi curata da E. Restagno: Ravel, Scritti e interviste, vol. 1; Ravel, Lettere vol. 2; Torino, EDT, 1995, 1998]
Carl B. Schmidt, The Music of Francis Poulenc (1899-1963): A Catalogue, Oxford, Clarendon Press, 1995
Francis Poulenc, J'écris ce qui me chante (a cura di Nicolas Southon), Parigi, Fayard, 2011