Seconda guerra mondiale. Il conte ungherese László Almásy è rimasto gravemente ustionato dopo un incidente aereo nel deserto e il suo corpo si è trasformato in una gigantesca piaga.
Hana è una giovane infermiera canadese, da poco rimasta vedova. Verso la fine della Seconda Guerra Mondiale decide di rifugiarsi in un convento abbandonato vicino a Pienza, nelle campagne senesi, insieme ad un paziente gravemente ustionato che non ricorda nulla della sua identità.[non chiaro]. In questa casa si prenderà cura dello sconosciuto, che lei chiama "paziente inglese", a cui riserva la lettura di un libro molto amato dall'uomo e che egli porta sempre con sé. Leggendo le Storie di Erodoto, Hana comincia ad essere attratta dall'uomo e dai suoi misteri, e nel frattempo sono proprio queste letture che lo riportano indietro nel tempo, a continui piacevoli, ma anche dolorosi ricordi, soprattutto quelli legati al periodo prima della guerra, quando nel deserto del Nord Africa conobbe Katharine, una donna sposata con il lord inglese Geoffrey Clifton.
Nel monastero trovano alloggio anche una spia canadese di nome David Caravaggio, che collabora con i partigiani e che conosce il nome e la storia del ferito a causa di misteriosi contatti tra i due nel passato, e in seguito l'artificiere sikh Kip Singh, che si stabilirà nel monastero per bonificare la zona dalle bombe e mine antiuomo piazzate dai tedeschi. Dopo aver raccontato la sua storia, Almásy chiede ad Hana una dose letale di morfina; lei accetta di porre fine alla sua sofferenza e legge gli ultimi appunti del diario di Katharine mentre lui muore. La presenza di Kip consente ad Hana di dimenticare il fidanzato defunto e la sua morbosa passione per i ricordi del "paziente inglese", per concentrarsi sull'amore sano e genuino che nutre nei confronti del giovane sikh, che comunque al termine del conflitto partirà per conto suo. Infine lei e Caravaggio lasciano il monastero per iniziare una nuova vita a Firenze.