Proveniente da una famiglia aristocratica gallo-romana, Ilario fu subito attratto dalla filosofia. Era sposato e padre di una bambina di nome Abra, quando i religiosi della sua comunità lo acclamarono vescovo di Pictavium (attuale Poitiers) nel 353. Prese sotto la propria protezione Martino, futuro vescovo di Tours.
Ancora poco addentro ai problemi della fede, scoprì solo nel 354 il simbolo di Nicea. Fu presente al sinodo di Béziers nel 356, a seguito del quale fu mandato in esilio in Frigia dall'imperatore Costanzo II. Nei cinque anni seguenti ebbe modo di approfondire il pensiero dei padri orientali, e scrisse la sua opera più famosa Sulla Trinità (De Trinitate).
Partecipò al concilio di Seleucia in Isauria nel 359, dove ottenne l'unità tra i sostenitori del simbolo di Nicea e chi sosteneva che il Cristo era simile nella sostanza al Padre.
Il culto di Ilario di Poitiers fu particolarmente popolare nella sua città natale, tanto che Calvino ricordava come in Poitiers fossero venerati due corpi del santo, di cui uno distrutto nel 1562 dagli Ugonotti; altri corpi erano mostrati già nel Medioevo a Puy-en-Velay e Wallers, mentre parti dello stesso a Reims, Parma e Toledo.[1]
Opere
Di Ilario si sono conservati alcuni scritti esegetici e teologici e alcuni inni.
De Trinitate dove difende la consustanzialità del "Figlio" con il "Padre", in opposizione all'idea ariana. Questa opera, basata su fonti greche, resta originale nel mondo latino. Sostiene che Dio e l'uomo, creato a Sua immagine e somiglianza, siano relazione: la relazione non è la semplice somma delle persone che vi partecipano, ma diventa realtà a sé stante, terza persona della Trinità identificata con lo Spirito Santo, che è la relazione di amore tra il Padre e il Figlio.[2]
Hymni, ritrovati nel 1887, di argomento dottrinale.
^Nel 1200 il vescovo Antonio di Novgorod testimoniava di aver visto il teschio del santo nella chiesa di Santa Sofia a Costantinopoli. Pagine 226 e 227, Antonio Lombatti, Il culto delle reliquie, 2007, Sugarco, ISBN 978-88-7198-526-8.
(LA) Ilario di Poitiers, [Opere], apud inclytam Basileam, in officina Frobeniana, 1523.
(LA) Ilario di Poitiers, Tractatus mysteriorum, Romae, Ex Tipographia Pacis Philippi Cuggiani, 1887.
Ilario di Poitiers, Raccolta antiariana parigina. Dossier storico-teologico contro Ursacio e Valente, vescovi ariani, traduzione e note di P. Giustiniani, introd. di L. Longobardo, Città nuova, Roma, 2019.
Dario Annunziata, Tuam sanctam religiosamque prudentiam. Gli indirizzi giuridico-politici di Costanzo II alla luce degli scritti di Ilario di Poitiers, Giappichelli, Torino, 2020.
Alberto Gibilaro, Il Liber hymnorum di Ilario di Poitiers. Introduzione, edizione, traduzione e commento, Milano, Vita e Pensiero, 2023, ISBN 978-88-343-5533-6