Interfaccia uomo-macchinaInterfaccia uomo-macchina IUM (in inglese Human-Machine Interface, HMI) si riferisce allo strato che separa un essere umano che sta utilizzando una macchina dalla macchina stessa, consentendone l'interazione reciproca. In ambito informatico (ma non solo) è chiamata anche interfaccia utente (anche conosciuta come UI, dall'inglese User Interface).[1] La parola, in inglese si è evoluta da Man-Machine Interface, MMI, usato per decenni.[senza fonte] In generale, tale espressione può riferirsi ad una macchina di qualsiasi natura, tra cui calcolatore, smartphone, televisori, macchinari industriali, ecc. Esempi di interfacce uomo-macchina sono:
DescrizioneL'interfaccia utente comprende il flusso di informazioni per il supporto delle decisioni, attraverso:
Un insieme di più monitor, dispositivi e superfici di controllo forma una console o stazione di controllo. Da una console, un operatore visiona le informazioni, riceve notifiche ed esegue azioni di controllo. Una sala di controllo può contenere una o più stazioni di controllo. La sala di controllo e le stazioni di controllo possono essere trovate in molte applicazioni diverse, come ad esempio:
La progettazione dell'abitacolo di aeroplani ed elicotteri comprende la progettazione di interfacce utente altamente specializzate, ma anche applicazioni su larga scala come lavatrici o lavastoviglie necessitano di un'interfaccia utente. In ogni caso in tale ambito per le interfacce uomo-macchina risultano di primaria importanza i concetti di usabilità e accessibilità per garantire un uso tipicamente user-friendly della macchina stessa a ogni tipologia di soggetto e che spesso ne decidono il relativo successo commerciale come accaduto per i personal computer. Nell'automotive, con l'avvento dei quadri di bordo digitali, sta diventando sempre più importante lo studio approfondito della migliore interfaccia uomo-macchina. In informaticaNel campo dell'informatica, spesso le interfacce utente lato software sono costituite da interfacce grafiche (Graphical User Interface o GUI), che permette l'interazione con l'utente con il software (sistemi operativi e applicazioni) attraverso metafore grafiche di immediata comprensibilità piuttosto che con comandi da tastiera (interfaccia a riga di comando o Command Line Interface, CLI). Le due interfacce utente lato software più comunemente utilizzato sono quindi:
L'interfaccia utente viene generalmente realizzata come strato software "esterno" alla parte del sistema operativo o del programma che contiene invece la logica dell'esecuzione o elaborazione. Questo significa che i dati immessi dall'utente, o che a quest'ultimo sono resi disponibili, non sono generati all'interno del codice che gestisce l'interfaccia stessa, ma in uno strato soprastante a diretto contatto con l'utente. Il vantaggio è che è possibile sviluppare indipendentemente lo strato che realizza e implementa l'interfaccia da quello che realizza la logica di esecuzione o l'accesso ai dati (divide et impera), al punto che, in ambito applicazioni web, sono sorti design pattern come il Model View Controller (MVC). Nella fantascienzaNella fantascienza, il termine "interfaccia uomo-macchina" è talvolta usato per riferirsi a quello che è meglio descritto come "interfaccia neurale diretta", ovvero una qualche tecnologia in grado di operare una connessione diretta tra il sistema nervoso umano e un computer. Nella realtà, non si tratta di fantascienza, tenendo conto degli studi condotti dalla CIA negli anni '50 del secolo scorso per il Progetto MKULTRA, recentemente ripresi e persino ammessi dal teorico del World Economic Forum Yuval Noah Harari, circa il controllo dell'umano attraverso l'integrazione nel cervello di microchips o nanochips di ultima generazione, con l'ambizione di realizzare uno dei punti essenziali della Quarta rivoluzione industriale o Industria 4.0. Note
Bibliografia
Voci correlate
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