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Isabella de' Medici

Isabella de' Medici
Ritratto di Isabella de' Medici, opera attribuita ad Alessandro Allori, XVI secolo, 99 x 70 cm (Galleria degli Uffizi, Firenze, Italia)
Duchessa consorte di Bracciano
In carica9 ottobre 1560[1] –
16 luglio 1576
Predecessoresé stessa come Signora consorte di Bracciano
SuccessoreVittoria Accoramboni
Signora consorte di Bracciano
In carica28 gennaio 1556[1][2] –
9 ottobre 1560[1]
PredecessoreFrancesca Sforza di Santa Fiora
Successoresé stessa come Duchessa consorte di Bracciano
Nome completoIsabella Romola de' Medici
NascitaFirenze[2], 31 agosto 1542[2]
MorteVilla medicea di Cerreto Guidi[2], 16 luglio 1576[2]
Casa realeMedici per nascita
Orsini per matrimonio
PadreCosimo I de' Medici[2]
MadreEleonora di Toledo[2]
ConsortePaolo Giordano I Orsini[1][2]
FigliFrancesca Eleonora[2]
Virginio[1][2]
ReligioneCattolicesimo

Isabella Romola de' Medici (Firenze, 31 agosto 1542Cerreto Guidi, 16 luglio 1576) è stata una nobildonna italiana, figlia di Cosimo I de' Medici,[2] prima duca di Firenze poi granduca di Toscana, e di Eleonora di Toledo,[2] duchessa di Firenze.

Biografia

Infanzia

La sua nascita venne accolta con grande gioia nella famiglia Medici, come terzogenita della coppia granducale. Crebbe tra Palazzo Vecchio e Palazzo Pitti, che all'epoca era in fase di ampliamento, ragion per cui la corte medicea non vi si era ancora trasferita definitivamente.

Matrimonio

Nel 1553, quando aveva solo undici anni, i genitori stipularono per lei un contratto di nozze a Roma, che la legò a Paolo Giordano I Orsini, duca di Bracciano, membro del potente clan degli Orsini. Ancora adolescente venne condotta a nozze nel 1558.

Di carattere spigliato e disinvolto, talvolta chiacchierato, era sposata a un uomo che i cronisti non risparmiano nel biasimarne l'impulsività, il cinismo, l'abitudine alla scialacqueria. Spesso trascurata durante i lunghi viaggi che tenevano il marito lontano da Firenze, era sorvegliata dal cugino del marito, Troilo Orsini,[3] del quale ci è pervenuto un carteggio con la stessa Isabella, che rivela talvolta rapporti più che affettuosi intercorsi tra i due i quali non perdevano un'occasione per stare vicino.

Morte violenta

Dopo la morte di Cosimo I, venuta meno la protezione paterna e forse anche con l'appoggio del nuovo granduca, il fratello di Isabella Francesco I (che certo non era uno stinco di santo, tanto che la sua relazione extraconiugale con Bianca Cappello fu uno degli argomenti più chiacchierati del Rinascimento), il marito Paolo, venuto probabilmente a sapere dell'infedeltà della moglie, volle vendicare personalmente il disonore, compiendo l'uxoricidio lontano da occhi indiscreti, nella villa di Cerreto Guidi il 14 luglio 1576. Pochi giorni prima si era consumato anche un altro delitto in casa Medici, l'assassinio di Leonora, sua cugina per parte di madre, da parte di Pietro de' Medici, mentre Troilo uccise Lelio Torelli,[4] intimo di Isabella.

La cronaca popolare descrive il fatto come avvenuto per soffocamento, tramite un laccio messo alla gola dallo stesso Paolo, ma stretto da un sicario appostato, anche se nelle lettere ufficiali si parla invece di morte per un malore mentre si stava lavando i capelli; Paolo Giordano precisa però come essa ebbe il tempo di "chiedere il perdono dei suoi peccati". La maggioranza degli storici ritiene che Isabella sia effettivamente stata assassinata e prove del delitto sono state recentemente rintracciate dalla studiosa Caroline P. Murphy, nel carteggio tra Ercole Cortile, ambasciatore ferrarese, e il Duca d'Este, dove si parla di strangolamento con l'aiuto di un cavaliere di Malta amico dell'Orsini della famiglia Massimo[5][6][7], sebbene siano state avanzate anche proposte di ricostruzioni alternative[8].

Il beneplacito, o vera e propria complicità, di Francesco I per gli omicidi di Isabella e Leonora, (accomunati da molte coincidenze, come la vicinanza di data, l'ambientazione in due ville medicee fuori dalla città, le modalità, ecc.) era probabilmente motivato anche politicamente, a causa dei rapporti delle due con rappresentanti del partito antimediceo, ad esempio Piero Ridolfi: inizialmente protette dal favore di Cosimo I de' Medici, dopo la sua morte si trovarono in una posizione vulnerabile. Fu probabilmente in quel periodo che si iniziò a vociferare che Isabella avesse rapporti incestuosi col padre e col fratello Giovanni.

Quanto a Troilo, che durante una rissa nel 1575 si trovò implicato nell'uccisione di un agente dei servizi segreti del Granduca, venne scoperto come legato ai congiurati contro Francesco e dovette fuggire a Parigi da Caterina de' Medici; dove nel 1577 venne raggiunto e ucciso da un sicario di Francesco I, Ambrogio Tremazzi, dietro pagamento di 300 scudi.

Paolo Giordano continuò a vivere a Firenze, e la sua vita successiva continuò a essere segnata dalle controversie, ad esempio quella relativa a villa Baroncelli, dove era solito ospitare numerose cortigiane.

Discendenza

Dopo aver subito diversi aborti spontanei (nel 1559, 1560, due nel 1564 e forse ancora nel 1570[9]), Isabella ebbe dal marito due figli:[8][10][11]

Ascendenza

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Giovanni il Popolano Pierfrancesco il Vecchio  
 
Laudomia Acciaiuoli  
Giovanni dalle Bande Nere  
Caterina Sforza Galeazzo Maria Sforza  
 
Lucrezia Landriani  
Cosimo I de' Medici  
Jacopo Salviati Giovanni Salviati  
 
Elena Gondi  
Maria Salviati  
Lucrezia di Lorenzo de' Medici Lorenzo de' Medici  
 
Clarice Orsini  
Isabella de' Medici  
Fadrique Álvarez de Toledo y Enríquez García Álvarez de Toledo y Carrillo  
 
María Enríquez de Quiñones y Cossines  
Pedro Álvarez de Toledo y Zúñiga  
Isabel de Zúñiga y Pimentel Álvaro de Zúñiga y Guzmán  
 
Leonor Pimentel y Zúñiga  
Eleonora di Toledo  
Luis Pimentel y Pacheco Rodrigo Alonso Pimentel  
 
María Pacheco y Portocarrero  
María Osorio y Pimentel  
Juana Osorio y Bazán Pedro Álvarez Osorio  
 
María de Bazán  
 

Note

  1. ^ a b c d e Elisabetta Mori, ORSINI, Paolo Giordano, in Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 4 gennaio 2019.
  2. ^ a b c d e f g h i j k l Elisabetta Mori, MEDICI, Isabella de’, in Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 4 gennaio 2019.
  3. ^ Treccani.it. Orsini Troilo.
  4. ^ Biblio Toscana. Lelio Torelli.
  5. ^ Isabella de' Medici le prove del delitto, vedi bibliografia.
  6. ^ Caroline Murphy, Murder of a Medici princess, Oxford University Press, 2008, ISBN 978-0-19-531439-7, OCLC 174501680. URL consultato il 6 aprile 2024.
  7. ^ Caroline Murphy, Isabella de'Medici: the glorious life and tragic end of a Renaissance princess, 1. pbk. ed, Faber, 2009, ISBN 978-0-571-23031-0.
  8. ^ a b Elisabetta Mori, L'onore perduto di Isabella de' Medici, 1. ed, Garzanti, 2011, ISBN 978-88-11-74119-0, OCLC 746712452. URL consultato il 2 gennaio 2023.
  9. ^ Elisabetta Mori, Lettere tra Paolo Giordano Orsini e Isabella de' Medici, Gangemi Editore, 2019.
  10. ^ ORSINI, Paolo Giordano in "Dizionario Biografico", su treccani.it. URL consultato il 4 giugno 2023.
  11. ^ MEDICI, Isabella de’ in "Dizionario Biografico", su treccani.it. URL consultato il 4 giugno 2023.
  12. ^ Elisabetta Mori, Lettere tra Paolo Giordano Orsini e Isabella de' Medici, Gangemi Editore, 2019, p.298 n.806.
  13. ^ PERETTI DAMASCENI, Flavia in "Dizionario Biografico", su treccani.it. URL consultato il 4 giugno 2023.

Bibliografia

  • Caroline P. Murphy, Isabella de' Medici: la gloriosa vita e la fine tragica di una principessa del Rinascimento, Milano, Il Saggiatore, 2011. ISBN 9788842815402
  • Elisabetta Mori, L'onore perduto di Isabella de' Medici, Milano, Garzanti, 2011. ISBN 9788811741190
  • Elisabetta Mori, «MEDICI, Isabella de'». In: Dizionario Biografico degli Italiani, Vol. LXXIII, Roma: Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.
  • Isabella de' Medici le prove del delitto, Corriere Fiorentino (Corriere della Sera) 20 aprile 2008.
  • Marcello Vannucci, I Medici. Una famiglia al potere, Roma, Newton Compton Editori, 1994
  • Marcello Vannucci, Le donne di casa Medici, Newton Compton Editori, Roma 1999, ristampato nel 2006 ISBN 8854105260

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