Il 4 settembre 1210 fu celebrato il matrimonio tra Giovanni di Brienne e Maria del Monferrato i quali vennero poi incoronati re e regina di Gerusalemme, il 3 ottobre 1210, nella cattedrale di Tiro. Nel 1212, Maria del Monferrato diede alla luce una figlia, Isabella (o Yolanda), ma morì poco dopo[1], probabilmente da febbre puerperale. Giovanni conservò la corona, ma solo come reggente per conto di sua figlia che visse la sua infanzia e giovinezza a Acri: per lei si preparava un matrimonio che garantisse la sicurezza del regno.
L'unione con Federico II fu soprattutto un accordo diplomatico, fortemente voluto dal papa Onorio III: infatti nel marzo 1223 l'imperatore, che nel 1222 era rimasto vedovo della prima moglie Costanza, incontrò a Ferentino il Papa con il quale sottoscrisse un trattato: Jolanda gli avrebbe portato in dote il titolo di regina di Gerusalemme, un titolo sullo Stato Crociato molto prestigioso per Federico, che il Pontefice intendeva in tal modo vincolare all'impegno della crociata.
Nell'agosto 1225 Federico inviò a Gerusalemme venti galee per accompagnare in Italia la tredicenne Jolanda col padre. La spedizione, guidata da Enrico conte di Malta, comprendeva Lando di Anagni, vescovo di Reggio Calabria, Giacomo vescovo di Patti e Richiero vescovo di Melfi (Riccardo di San Germano, Cronaca). Ad Acri, Giacomo di Patti sposò Isabella e Federico per procura[N 2]. Le galee attraccarono al porto di Brindisi in ottobre e già il 9 novembre 1225 nella cattedrale il vescovo brindisino unì in matrimonio Federico e Jolanda.[5]
Le cronache del tempo indulgono sulla descrizione degli esotici festeggiamenti, avvenuti nel Castello di Oria[6]
Alla morte di Jolanda, Federico II si proclamò reggente di Gerusalemme per la minorità del figlio Corrado (1228) entrando in conflitto con il suocero Giovanni di Brienne, che guidava il regno di Gerusalemme.
Jolanda infatti morì ad Andria nel maggio 1228, appena sedicenne[7], alcuni giorni dopo (sei o dieci a seconda delle fonti) aver dato alla luce Corrado[3][4]. Venne sepolta nella cripta sottostante la cattedrale di Andria[3][8][9].
^abcd«La giovane I. si trovava presso Andria quando, il 25 o 26 apr. 1228, partorì Corrado, destinato a succedere al padre sul trono imperiale e alla madre su quello di Gerusalemme. In conseguenza del parto, pochi giorni dopo - sei secondo alcune fonti, dieci secondo altre - I. morì alla presenza di molti notabili del Regno, che erano stati convocati dall'imperatore per partecipare a una curia generale a Barletta. Il suo corpo venne sepolto nella cattedrale di Andria». (DBI 2004)
^ab(LA) Fulvio Delle Donne (a cura di), Breve chronicon de rebus Siculi (PDF), traduzione di Fulvio Delle Donne, XVII. 1-2. URL consultato l'8 marzo 2021 (archiviato dall'url originale l'8 marzo 2021).
«Anno Dominice incarnationis MCCXXVIII, mense aprilis prime indictionis, imperatrix Elisabeth, uxor Frederici imperatoris, filia regis Iohannis, apud Andriam civitatem Apulie XXVI die supradicti mensis aprilis peperit filium, quem concepit ex viro suo imperatore Frederico, quem dictus imperator pater suus statim, ut audivit eius nativitatem apud Troyam civitatem Apulie, ubi tunc erat, imposuit ei nomen Conradus. Mater autem sua, X die postquam peperit eum, apud civitatem eandem migravit ad Deum. [Nell'anno della incarnazione del Signore 1228 (...) l'imperatrice Elisabetta, moglie dell'imperatore Federico, figlia del re Giovanni, nel giorno 26 del (...) mese di aprile partorì ad Andria, città della Puglia, un figlio, concepito da suo marito l'imperatore Federico, e il menzionato imperatore (...) gli diede il nome di Corrado. La madre, dieci giorni dopo il parto, stando nella stessa città migrò presso il Signore]»