La serie è stata prodotta in due stagioni. Gurimu meisaku gekijō (グリム名作劇場?) è stata trasmessa in Giappone dal network TV Asahi dal 21 ottobre 1987 al 30 marzo 1988, per un totale di 24 episodi. Shin Gurimu meisaku gekijō (新グリム名作劇場? lett. "Il nuovo teatro dei capolavori dei Grimm") è stata trasmessa sempre da TV Asahi dal 2 ottobre 1988 al 26 marzo 1989, per un totale di 23 episodi.
In Italia, successivamente a diverse uscite editoriali in home video tra il 1989 e il 1992, entrambe le stagioni sono state trasmesse integralmente per la prima volta su Italia 1 nel 1996.
La maggior parte dei racconti vengono narrati in un singolo episodio, mentre alcune storie della prima stagione si estendono in due o quattro episodi, per un totale di 41 fiabe. Similmente alla precedente serie Le fiabe di Andersen (1971), viene utilizzata una fatina come mascotte della serie, limitandosi però in questo caso ad annunciare gli episodi senza mai prendere parte alla trama (nella trasmissione italiana non sono presenti questi segmenti).
Watashi no Machi wa Merry-Go-Round (私の町はメリーゴランド? lett. "La mia città è una giostra"), musica di Kōichi Morita, arrangiamento di Nozomi Aoki, testi di Michio Yamagami, è interpretata da Ushio Hashimoto.
La sigla è stata incisa nel 1989 e risulta inedita sui supporti discografici. La base musicale fu riutilizzata in Francia per la serie Les contes les plus célèbres, conosciuta in Italia come Le fiabe più belle, cantata da Claude Lombard.[1]
In Italia, l'anime debuttò inizialmente per il mercato dell'home video. Tra il 1989 e il 1990, 12 episodi della serie vennero editati dalla De Agostini e AMZ in edicola all'interno della collana di VHSLe mille e una fiaba, assieme ad episodi estratti da altre serie animate (come Le favole più belle) e ad alcuni film d'animazione (Peter Pan e I sogni di Pinocchio). Ciascuna videocassetta conteneva un'introduzione alla storia di Cristina D'Avena ed era accompagnata da un libro illustrato.
Altri 4 episodi furono pubblicati da De Agostini Junior in una riedizione della stessa collana tra il 1991 e il 1992, mentre nello stesso periodo ne vennero inclusi altri 8 in un'ulteriore riedizione della serie, edita stavolta sotto il marchio De Agostini Ragazzi. Due episodi inediti furono distribuiti dalla Pentavideo all'interno di un'altra selezione di episodi per la collana di VHS Bim Bum Bam Video nel 1992, nella quale vennero utilizzati per la prima volta il titolo Le fiabe son fantasia e la sigla omonima. Nel 1993 De Agostini Junior ripropose gli episodi precedentemente pubblicati nella collana Cristina racconta le più belle storie del mondo.
I 47 episodi complessivi vennero trasmessi solamente da lunedì 22 aprile 1996 alle 6:30 su Italia 1, durante il programma Ciao Ciao Mattina.[2] La serie è stata replicata su Hiro dal 26 settembre 2009.[3]
L'anime nel complesso risulta adatto a un pubblico adulto, poiché non risparmia scene di violenza, atteggiamenti ambigui, scene di nudo: tutti elementi che, in patria, hanno creato non pochi problemi alla serie, che venne chiusa prematuramente. Infatti, è stata intenzione specifica degli autori seguire scrupolosamente il dettato dei fratelli Grimm e accentuandone, talvolta in maniera radicale, i toni macabri e gli aspetti oscuri.
In Italia, fatta eccezione per una piccola censura dell'episodio 6, sono state risparmiate moltissime altre scene decisamente forti per un pubblico infantile. Per esempio nell'episodio 22 della prima stagione (La principessa dalle scarpette rosse), si vede la principessa Geneviève danzare con un orrido demone, il quale ad un certo punto le lecca bramosamente il collo. Oppure nell'episodio 10 della seconda stagione (I sei cigni), si può assistere al rogo della strega, antagonista della fiaba, completamente nuda. Un altro caso si ha nell'episodio 11 della seconda stagione (Millepelli), dove si vede la protagonista costretta a fuggire dal castello del re, suo padre, che ha in animo di sposarla. Perfino nella puntata di Hansel e Gretel, si vede la strega cattiva sfogliare un libro dove si riconosce chiaramente la raffigurazione del Diavolo come il Grande Becco ed esempi del genere si trovano per tutta la serie.
Scene tagliate nell'edizione italiana
In ogni episodio è stata tagliato il breve segmento iniziale in cui la fatina annuncia il titolo della fiaba. Un fermoimmagine di questa scena è tuttavia visibile all'inizio dell'episodio 16 della prima stagione.
In tutti gli episodi della prima stagione e nei primi due della seconda è stato tagliato eyecatch di metà episodio con la scritta in kanji "Grimm Meisaku Gekijo".
Nell'episodio 6 della prima stagione (L'oca d'oro) è stata censurata una sequenza dove compariva del sangue ed è l'unico taglio degno di nota dell'edizione italiana.
Nelle edizioni home video e nella prima trasmissione su Italia 1 è stata censurata la sequenza iniziale dell'episodio 16 della prima stagione (Barbablù), in cui il protagonista uccide una delle sue precedenti mogli. L'episodio è stato trasmesso da Hiro nel 2009 senza censure.[2]