La Linea dei Bivi, conosciuta anche con il nome di Cintura di Venezia, era una linea ferroviaria elettrificata a doppio binario ubicata nella periferia di Mestre.
La linea, nata essenzialmente per scopi militari, venne attivata il 1º novembre 1940[2]. Ebbe un brevissimo traffico passeggeri durante e subito dopo la seconda guerra mondiale, tanto che l'impianto di Olmo-Trivignano fu abilitato al servizio passeggeri.
Nel 1947 furono soppressi i bivi Spinea, Orgnano e Dese e relativi raccordi. La ferrovia rimase in uso fino agli anni novanta del XX secolo per il trasporto di merci e per l'instradamento di alcuni treni passeggeri di transito, come l'Espresso notturno Roma-Calalzo.
A causa della limitazione della velocità a 6 km/h sugli attraversamenti a rotaia discontinua, l'uso della linea andò scemando anno dopo anno, finché con l'orario estivo del 1993 fu abbandonata la tratta Bivio Trivignano-Bivio Carpenedo; con l'orario estivo dell'anno successivo fu chiuso al traffico anche il resto.[3]
La nuova linea
Nel corso degli anni è stato proposto più volte di recuperare la ferrovia come strada locale, come pista ciclabile o di riutilizzare il sedime per il passante autostradale di Mestre. Infine si è deciso di riaprire parzialmente la linea al traffico ferroviario nell'ambito del progetto SFMR, al fine di utilizzarla come itinerario sostitutivo, per la linea della Valsugana (Trento-Venezia), o alternativo, per la linea di Udine, di accesso alla stazione di Venezia Mestre.
Allo scopo di evitare che i treni della Trento-Venezia e i merci fossero instradati sulla linea ad alta velocità Padova-Mestre è stato costruito un viadotto, conosciuto con il nome di Scavalco di Maerne, che sovrappassa la Milano-Venezia e si immette sulla dismessa Linea dei Bivi nei pressi del raccordo con la vecchia sottostazione elettrica. Sono quindi stati riattivati i tronchi della Linea dei Bivi fino al Bivio Spinea e al Doppio Bivio Orgnano, mentre conseguentemente è stato soppresso il tratto della Valsugana che andava da quest'ultima località ferroviaria all'immissione della Milano-Venezia[4]. L'apertura dello Scavalco al traffico ordinario ha avuto luogo l'8 giugno 2008[5].
Il tronco Bivio Spinea-Bivio Trivignano-Bivio Marocco è stato ricostruito ed aperto all'esercizio il 10 marzo 2010[6].
Esiste anche il progetto di una eventuale riapertura totale di tutta la linea ferroviaria, con la riattivazione del ramo Est che servirebbe come itinerario privilegiato per i treni merci Cervignano-Venezia Marghera Scalo, con l'effetto di accorciare il percorso rispetto all'itinerario attuale via Portogruaro-Treviso-ramo Ovest, e contemporaneamente diminuire il traffico sul tratto metropolitano della Mestre-Trieste.
Caratteristiche
Vecchia linea
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La linea si dipartiva dalla Milano-Venezia dal Bivio Mirano, nei cui pressi era situata una sottostazione elettrica con tanto di raccordo.
Successivamente incrociava a raso la linea di Trento presso l'attraversamento Valsugana. La linea dei Bivi si collegava alla Trento-Venezia tramite due raccordi, entrambi chiusi nel 1947:
il Bivio Spinea-Doppio Bivio Orgnano, che permetteva l'instradamento dei convogli verso la Milano-Venezia;
l'Olmo-Trivignano-Doppio Bivio Orgnano che consentiva l'instradamento in direzione della Venezia-Udine e della Venezia-Trieste.
Il posto di movimento Olmo-Trivignano fu abilitato al servizio viaggiatori solo per un breve periodo di tempo nel dopoguerra.
Dopo lo scalo di Olmo-Trivignano, la ferrovia continuava incrociando a raso la linea Udine-Venezia presso l'attraversamento Udine. Anche in questo caso la linea era raccordata a quest'ultima ferrovia tramite due raccordi:
il Bivio Trivignano-Doppio Bivio Marocco (dal 1947 Bivio Marocco), che permetteva l'instradamento dei treni in direzione della Milano-Venezia e della linea per Trento;
il Bivio Dese-Doppio Bivio Marocco, per facilitare la relazione verso la Venezia-Trieste. Fu chiuso nel 1947.
La linea dei Bivi confluiva sulla linea per Trieste presso il Bivio Carpenedo, dopo aver percorso 12,277 chilometri.
Il tratto Bivio Marocco-Bivio/PC Spinea è ricostruito sul sedime della soppressa linea ed è stato aperto all'esercizio il 10 marzo 2010. La nuova linea ferroviaria riprende il tracciato a doppio binario della vecchia ferrovia fra il soppresso Bivio Spinea e il soppresso Bivio Trivignano, per poi reimpiegare il tracciato del raccordo con la Venezia-Udine e immettersi su quest'ultima all'altezza del nuovo Bivio Marocco, dopo aver percorso 6,942 chilometri.
Traffico
La riattivazione del ramo ovest della Linea dei Bivi lungo il tronco Bivio Spinea-Bivio Trivignano-Bivio Marocco è nata con l'obiettivo di impiegare il nuovo tracciato come percorso preferenziale per i treni merci in arrivo da Udine, da Treviso o da Cervignano Smistamento e diretti a Venezia Marghera Scalo. Secondo la planimetria, infatti, non è più possibile raggiungere lo scalo arrivando dalla confluenza Udine-Trieste (UD-TS), località ferroviaria posta all'incrocio fra la Milano-Venezia, la Udine-Venezia e Venezia-Trieste. Questa soluzione ha anche il vantaggio, rispetto agli itinerari attuali, di evitare l'attraversamento completo del piazzale della stazione di Venezia Mestre e si inserisce nel contesto del riordino degli itinerari lato terraferma attualmente in corso.
Nel 2010 questo tronco vedrà anche il passaggio provvisorio di alcuni, se non tutti, treni passeggeri della linea Treviso-Mestre, a causa dei previsti lavori in ingresso sui binari attuali.
^Ferrovie dello Stato, Ordine di Servizio n. 150, 1940
^Cintura di Mestre, in I Treni, anno XV, n. 152, Salò, Editrice Trasporti su Rotaie, settembre 1994, p. 4, ISSN 0392-4602 (WC · ACNP).
^Di conseguenza è stata chiusa anche la stazione di Venezia Asseggiano che si trovava sulla Trento-Venezia nei pressi della sede dell'ex Attraversamento Valsugana.
^Rete Ferroviaria Italiana, Circolare compartimentale VE 6/2008.
^Rete Ferroviaria Italiana, Circolare compartimentale VE 03/2010.
Bibliografia
Rete Ferroviaria Italiana S.p.A. Fascicolo Linea 57 Bivio Marocco-Bivio/PC Spinea. pp 101-112.