Dopo avere conseguito la laurea in Letteratura e Belle arti all'ateneo spalatino, nel 1981 prende una seconda laurea, in regia cinematografica, al FAMU di Praga, studiando col regista Otakar Vávra[1].
Già negli anni sessanta si dedica al cinema, girando una serie di cortometraggi per il Cineclub di Spalato[2], con cui ottiene dei riconoscimenti anche a livello internazionale. Debutta nel lungometraggio prima di diplomarsi a Praga, nel 1969, con Nedjelja.
Nel 1973 gira Kronika jednog zločina e ottiene il primo premio al Festival Internazionale di Chicago. Del 1975 è la metafora sul mondo del lavoro dal titolo Muke po Mati, mentre nel 1978 esce il film che gli darà notorietà internazionale: Occupazione in ventisei quadri, che ottiene i più importanti premi alla rassegna del cinema jugoslavo che ogni anno si tiene a Pola[3]. È uno dei film più visti in Jugoslavia e Cecoslovacchia nella stagione 1978/79[4].
Nel 1981 gira Pad Italije, pluripremiato in patria e all'estero (Festival di Valencia, nonché la nomination a Cannes per la Palma d'oro). Ultimo titolo della trilogia sulla lotta di liberazione jugoslava nell'ambito della seconda guerra mondiale è Večernja zvona del 1986, mentre due anni prima firma l'intimista Ujed anđela. Nel 1988 esce Haloa - praznik kurvi. Zafranovic non mancherà di girare anche documentari e serial televisivi[5].