Lucio Mario Perpetuo (in latino Lucius Marius Perpetuus; fl. 204-218) è stato un politico e militare romano, senatore, nominato console suffetto tra il 203 e il 214.
Biografia
Mario Perpetuo era il figlio dell'omonimo Lucio Mario Perpetuo, un procurator Augusti dell'ordine equestre, e fratello di Mario Massimo, il biografo imperiale romano. Anche se la sua carriera è sufficientemente documentata, molte delle date in cui ricoprì determinati incarichi sono incerte. Suo figlio potrebbe essere quel Lucio Mario Perpetuo, console del 237 sotto Massimino Trace.[1]
Fu forse membro dei vigintiviri, ma il suo primo incarico documentato sembra essere stato quello di tribuno laticlavio della legio IV Scythica, che si trovava a quel tempo in Siria.[2] Fu quindi candidato alla carica di questore.[2] Il successivo ufficio ricoperto rimane invece incerto. Può darsi che Mario Perpetuo abbia ricoperto il ruolo di tribuno della plebe oppure quello di edile, e poi successivamente quello di pretore.[3]
Ciò che risulta certo è che egli divenne legatus legionis della legio XVI Flavia Firma[2] in Syria-Coele sotto il governatore provinciale romano, Lucio Alfeno Senecione, nel 203/204.[4] A questo incarico seguì quello di Legatus Augusti pro praetore (governatore imperiale) della provincia dell'Arabia Petraea[2] tra il 204 ed il 207.[5] Attorno a questo periodo (tra il 203 e il 214), Mario Perpetuo divenne console suffetto,[2] dove le date più probabili sono gli anni 203, 208 oppure il 214.
In un periodo compreso tra il 204 e il 211, divenne curator rerum publicarum Urbisalviensium (in Piceno) item Tusculanorum,[2][6] a cui seguì un nuovo incarico come Legatus Augusti pro praetore in Mesia superiore (tra il 211 e il 214).[2][7] Poi nel 214 o nel 215/216, fu ancora Legatus Augusti pro praetore della provincia delle Tres Daciae.[2][8] E infine ricoprì la carica di governatore proconsolare d'Africa[9] oppure d'Asia attorno al 218/219.
Note
- ^ a b CIL XVI, 146; RMD-III, 198.
- ^ a b c d e f g h i j k l m CIL III, 1178.
- ^ Mennen, p. 110
- ^ CIL III, 6709 e CIL III, 6710.
- ^ AE 1978, 827.
- ^ CIL IX, 5360.
- ^ AE 2003, 1532.
- ^ AE 1976, 579; AE 1987, 849; AE 1960, 226.
- ^ AE 1997, 1655; AE 1921, 39.
Bibliografia
- (EN) Inge Mennen, Power and Status in the Roman Empire, AD 193-284, 2011.